Amore fino alla fine dei giorni

14 Maggio 2018



Amore fino alla fine dei giorni
Amore fino alla fine dei giorni

Non è raro che coppie anziane, legate in modo profondo, lascino la vita quasi contemporaneamente: è accaduto a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, a Federico Fellini e a Giulietta Masina, a Virna Lisi e al suo amatissimo marito Franco Pesci, solo per citare esempi conosciuti da tutti nel mondo dello spettacolo.

Accade spesso anche fuori dai riflettori: a Cividale del Friuli, solo per citare un recente esempio italiano, Carolina Caporale (80 anni) e Nello Coccolo (90 anni) sono deceduti a 5 ore di distanza dopo una vita passata sempre insieme.

C’è qualcosa di commovente e insieme quasi di spaventoso in questo esempio di eros e thanatos. C’è Giulietta che raggiunge Romeo nell’eternità perché nel mondo dei vivi non potrà più stargli vicina, c’è Oreste che viaggia nell’Ade alla ricerca di Euridice, Cleopatra che con l’aspide segue l’amato Marco Antonio.

Ma perché certe coppie si congedano dalla vita assieme, come se lo stesso vento le spegnesse, e molte altre no? Intanto c’è da considerare che questo avviene soprattutto quando gli elementi della coppia sono molto anziani. Quando tutto il mondo è cambiato attorno a loro, tranne il loro legame, che diventa una bussola d’orientamento, un patto di alleanza per resistere alle intemperie della vita.

Ma non è solo questo. La caratteristica di queste coppie è che sono unite da un intenso amore, un amore che non si è istituzionalizzato al punto tale da annoiare (quanti divorzi “grigi” ci sono ora in Italia?), ma un amore che, nel caso degli esempi noti di cui sopra,  è stato autoalimentato non solo dalla convivenza ma anche dalla condivisione di interessi e di creatività vivace, frizzante. Come non ricordare i finti litigi di Casa Vianello?  Momenti in cui si evidenzia come l’amore vero è uno stato di perfetto accordo dove i piccoli screzi (Sandra che agita le gambe prima di dormire, Raimondo che legge imperturbabile la Gazzetta) vengono composti con naturalezza, e anzi, sublimati, in questo caso, nell’arte della commedia.

“Ormai se penso al mio passato, mi sembra di essere nata solo il giorno in cui l'ho conosciuto. Prima la mia vita non la ricordo più neanche” amava ripetere nelle interviste Sandra Mondaini. Il suo passato era diventato un “prima” assolutamente discontinuo, rispetto alla rinascita scaturita dall’unione amorosa con Raimondo, a tal punto da averlo quasi dimenticato.

Al momento dell’Oscar alla carriera, Federico Fellini fece il discorso più commovente che si ricordi nella storia del premio. Il suo “Please Giulietta stop crying”, che rivelava la connessione profonda tra la sua gioia e quella della sua moglie e musa è ancora più denso di significato se si pensa che Fellini sarebbe morto proprio quell’anno, il 31 ottobre 1993, esattamente un giorno dopo l’anniversario dei cinquant’anni di matrimonio con Giulietta, che sarebbe scomparsa solo pochi mesi dopo, il 23 marzo successivo.

Lo stato nascente dell’innamoramento in queste unioni, celebri e non, si è sempre rinnovato: l’altro non si è mai snaturato o addomesticato (come comprimere la personalità di una donna magnetica come Virna Lisi o l’humor di Raimondo Vianello?) ma ha mantenuto nella coppia quella straordinarietà che ha reso sempre l’altro innamorato.

Innamorato a tal punto da vedere tutto il mondo terminare alla morte dell’altro, ed essere così anziano da non avere un progetto istituzionale (un figlio piccolo da crescere, ad esempio) da mandare avanti, tacitando il dolore.

Lo stesso vale per le tante coppie meno famose che hanno rinnovato se stessi e il loro amore attraverso le difficoltà della vita, rinnovandosi e rinnovando sempre il loro patto di alleanza, amandosi oltre la vita e più della vita.

Fino alla fine dei giorni.

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Giusy Cafari Panico

Giusy Cafari Panico, caporedattrice (email), laureata in Scienze Politiche a indirizzo politico internazionale presso l’Università di Pavia, è studiosa di geopolitica e di cambiamenti nella società. Collabora come sceneggiatrice con una casa cinematografica di Roma, è regista di documentari e scrive testi per il teatro. Una sua pièce: “Amaldi l’Italiano” è stata rappresentata al Globe del CERN di Ginevra, con l’introduzione di Fabiola Gianotti. Scrittrice e poetessa, è direttrice di una collana editoriale di poesia e giurata di premi letterari internazionali. Il suo ultimo romanzo è “La fidanzata d’America” ( Castelvecchi, 2020).

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