I cocci dell’amore

20 Aprile 2018



I cocci dell'amore
I cocci dell'amore

Negli anni ottanta, una ragazza cattolica che  era rimasta incinta prima del matrimonio, era stata costretta a sposarsi indossando l’abito ingiallito e troppo grande della madre. Sono passati pochi decenni e oggi nessuna madre costringerebbe la figlia a un’umiliazione per il  suo comportamento nelle relazioni intime: il sesso per le donne, almeno nel mondo occidentale, non è più un tabù. È diventato un fatto privato di cui non devono rendere conto a nessuno e persino  la perdita della verginità non assume un significato particolare, è legata alle esperienze affettive  e di crescita.
È stato un grande tale cambiamento nella vita intima femminile! Sino a qualche generazione fa la ragazza che si innamorava era  travolta dall’opposizione tra desiderio e proibizione: doveva tenere il ragazzo lontano sino a che lui non mostrasse una seria intenzione. Senza quella niente era possibile. Le donne e gli uomini oggi hanno scoperto che il sesso può  essere un’esperienza giocosa e leggera che si sperimenta tra pari; la componente ludica è venuta in primo piano  e ha cancellato tanti drammi, ma anche sminuito  l’importanza di avere un compagno o una compagna che ti stia in fianco nelle traversie della vita.

Così relazioni iniziano in modo molto spontaneo, ma poi avviene che in una frequentazione iniziata con leggerezza, uno dei due si innamori e l’altro no.  Quando uno solo si innamora, si rivolge all’altro con la forza di un desiderio di vita e di progetto ma non può parlarne apertamente con l’altro che non l’ha. Cosi si avviano molte relazioni ambigue e vi si rimane anche a lungo, sperando che il progetto verrà in seguito. L’altro si coinvolgerà. Ma stanno insieme qualche tempo con intenzioni e un investimento diversi sino a quando arriva la resa dei conti.

Oggi  molte donne sono innamorate di un uomo che non le ama e vivono infelicemente una relazione precaria in cui lui non si vuole impegnare. Diventano "dipendenti", una penosa condizione depressiva e cercano di curare con la psicoterapia e i farmaci,  ma non emerge in modo esplicito.  Sull’altro lato sono sempre di più gli uomini che reagiscono con violenza, con un atto brutale distruttivo alla dichiarazione della donna che se ne vuole andare. In mezzo vi è una massa silenziosa che fa vivere la compagna nella paura, anche se poi non si traduce in effettiva violenza. Perchè così tante uccisioni? quando un fatto è ricorrente diventa un fenomeno sociale. Ricorre con più frequenza nelle coppie sposate, ma a tutte le età. Raramente è l’amante che uccide una donna che non lascia il marito, ma quello che si riteneva essere il legittimo compagno. Lui ritiene che lei abbia infranto il patto.
Quale patto? pensa lei, se è la  società a dire che lo stare insieme è un contratto che si può scindere in qualsiasi momento quando mi stufo?

Sbagliamo quando pensiamo che i problemi derivano dai modi del lasciarsi, invece dovremmo mettere assai più attenzione ai patti col diavolo che facciamo quando ci mettiamo insieme.
Da errori fatali degli inizi dipende un’intera catena di conseguenze.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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