Il linguaggio della seduzione

13 Settembre 2019



Il linguaggio della seduzione
Il linguaggio della seduzione

Il seduttore, quello che «incanta» le donne e libera il loro erotismo, parla a loro in modo sereno, sicuro, suadente. La chiave della seduzione è costituita proprio dalle parole e dal modo in cui sono dette.

Invece, l'inesperto è timido, maldestro, sgraziato. La donna lo sente diverso, sente il suo bisogno come una minaccia, e ne ha paura. La donna ha paura del timido. Perché il timido è portatore di un bisogno senza parole, un bisogno esplosivo, incapace di diventare bisogno dell'altro. Il bisogno del timido è un bisogno nudo, violento. Nel timido la donna percepisce anche la violenza che il timido esercita contro se stesso, contro il suo desiderio, la violenza della repressione. Percepisce, quindi, una doppia violenza, quella del desiderio e quella della repressione. Il balbettio del timido glielo rivela. Il grande seduttore è all'estremo opposto. Fa suo il bisogno della donna, si identifica con lei. La sua voce ipnotica dà voce al suo desiderio, alle sue fantasie, scioglie le sue paure, e la porta a realizzare ciò che le ha fatto fantasticare.

L'erotismo è una fantasia di identificazione con le parti erotiche del corpo. Ha bisogno di parlarne, di illustrarle, di illustrare ciò che è celato. La pornografia è oscena perché fa questo nel modo sbagliato e nel momento sbagliato, come il maleducato e il maldestro. Anche il complimento erotico occasionale è spesso osceno. Ma ciò che ora è considerato oscenità, in un altro momento è complimento. La confidenza erotica - rapidissima da stabilire come un atto di ipnotismo, come una lingua comune - consente di trasformare l'oscenità in invito. L'oscenità è un invito rifiutato. Se viene accettato, lo stesso discorso consente di rappresentare se stessi e l'altro nel modo più eccitante. L'erotico è perciò una pornografia personale. È un testo in cui i protagonisti siamo noi stessi ed in cui entrambi ci riconosciamo.

(Vai all'articolo collegato L'arte della seduzione)

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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