Belli, anzi bellissimi

21 Agosto 2019



Belli, anzi bellissimi
Belli, anzi bellissimi

Bellezza e bruttezza. In tutte le epoche e in tutte le culture è esistita una drammatica verità: vi sono alcuni che sono belli, che piacciono, i cui lineamenti del viso sono armonici e il corpo stupendo. Questi avranno maggiore successo sociale, saranno apprezzati, si apriranno loro molte porte. Altri sono drammaticamente esclusi da questo piacere del vedere, non suscitano il desiderio, su di loro non si sofferma alcuno sguardo: non proveranno solo l’esperienza di essere un po’ meno belli, ma di avere anche meno occasioni, e possibilità. Loro stessi, insicuri, arretrano ancora prima di raggiungere una soglia, non affrontano molte battaglie.

Ma  ripercorriamo la storia della bellezza  femminile e di quella maschile.  Se osserviamo ciò  che ogni epoca si definiva  "bello,", ci accorgiamo che accanto ad alcuni canoni di bellezza che possiamo definire universali, individuati anche da Aristotele nell’Etica Nicomachea, una sapiente miscela fatta di equilibrio, proporzione (e qualche ingrediente misterioso sempre fuggevole), la bellezza assoluta in quanto tale forse non esiste. È frutto dei tempi, delle mode, di una sicurezza di sé, di un uso sapiente dell’acconciatura: un saper indossare la maschera giusta.

Katina, la brutta

Per esempio nel romanzo Le streghe di Smirne, Katina, povera e brutta, guidata dalla madre e appoggiata dalle arti magiche di una maga, riesce a far innamorare di sé uomini molto ricchi e a sposarsi più volte. Sfida le convenzioni sociali e scala la società. Come ottiene di suscitare questo incantesimo, e riuscire ad apparire desiderabile? Con un’attenta manipolazione della sua immagine, con abiti e veli che lasciano intravvedere una bellezza che si svelerà ma non si vede ancora, che funziona perché è una promessa - e con un grande autocontrollo dei suoi comportamenti.
La verità è che sia la madre di Katina sia la maga sanno che l’uomo non è in grado di giudicare oggettivamente una bellezza femminile ed è su questo che giocano.

 

La bellezza per il maschio

Per il maschio la bellezza è eccitamento. Pertanto una donna sapientemente agghindata che si muove in modo sensuale, che lascia intravvedere la promessa dei seni o che cammina ancheggiando in modo provocante, sarà per lui attraente e bellissima. Una donna che tutti indicano come bella, per l'uomo in genere è bella. Non sanno riconoscere nella donna sciatta e in quella truccata e vestita in modo elegante, la stessa donna. Non esiste dunque una perfetta sovrapposizione tra la bellezza naturale, la “bellezza dell’asino” e la bellezza raffinata della donna elegante. Ma analogamente non esiste sovrapposizione tra il fascino esercitato dall’uomo di grande autorevolezza e potere e la sua mascolinità reale: ma solo continuità.

Oggi che la donna ha meno bisogno di appoggio sociale, incomincia a guardare l’uomo bello perché è bello. Non perché è forte ricco e le dà sicurezza, ma l’uomo bello da mostrare. Ma la bellezza conta molto, conta forse più per i maschi omosessuali  che per le donne lesbiche. Vi è un entusiasmo per la bellezza del corpo maschile che si ricollega ai canoni della Grecia antica; pensiamo al grande ballerino Bolle, che oltre alla bravura esibisce un corpo perfetto.

Forse per questo sta venendo alla ribalta, anche se ancora si nota poco, la bellezza maschile, come puro piacere estetico, al centro è il corpo dell’atleta, la bellezza del suo viso, l’armonia della muscolatura, il fascino del suo corpo.

L'uomo bello

Se la donna vuole sempre essere bella, oggi è anche l’uomo a voler essere bello, a scoprire di sentirsi guardato e scelto anche per la sua bellezza e giovinezza. E gli uomini ne sono consapevoli, allenano il loro corpo in palestra, lo depilano, osservano, come tradizionalmente avevano fatto sempre le donne, la proporzione tra spalle torace e gambe, cercano di modificarle.
Alla fine però a vincere è come nell'immagine, l'insieme delle qualità. Osservando l'immagine di Sean Connery, un sexy divo, non è solo bello, ma è anche audace, forte e Ursula Andress una ragazza intelligente e coraggiosa che non si tira mai indietro. Ci accorgiamo che anche la bellezza deve convincere. È una qualità che allude ad altro. I due infatti convinsero il pubblico rimanendo incisi nella loro memoria estetica.

Possiamo chiederci se anche la bellezza come molte altre qualità non sia in parte acquisita. Ed in effetti, una donna normale, che non si sia mai sentita bella, pur essendo sempre stata attenta al suo corpo, pur avendo sempre cercato di essere bella, solo quando la vediamo con accanto il suo uomo innamorato - finalmente ha un uomo innamorato -  che la elogia in continuazione, che continua ad accarezzarla e ad ammirarla - che le fa continuamente notare questo o quell’aspetto unico del suo corpo, del suo viso, quando elogia il suo modo di camminare e la raffinatezza del suo vestire - non stupitevi se vedrete che questa donna  si trasformerà lentamente sotto ai suoi  stessi increduli occhi e ai vostri,  diventando per tutti quello che è per lo sguardo del suo uomo innamorato: bellissima.

 

 

 

Leggi anche:

La bellezza femminile

La bellezza maschile 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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