Noi pensiamo sempre l’attrazione e l’incontro come affare di due sole persone mentre e sempre presente anche la separazione, la esclusione degli altri, una uscita dal gruppo della intercambiabilità. Facciamo un esempio, siamo ad un congresso dove i congressisti si riuniscono in tavoli separati. Fra i congressisti vedo una giovane donna che già notato. Torno a guardarla, cerco di sentire cosa dice, mi attrae, mi incuriosisce, desidero incontrarla, parlarle. Perché lei e non un’altra? Perché è più bella o perché è più vivace o, al contrario, perché è più riservata o per il colore dei capelli o per i suoi occhi? Certo qualcosa di lei mi ha colpito in modo particolare ma può essere anche un gesto, l’espressione del volto e perfino il comportamento del suo collega. Desidero parlarle perché ha qualcosa di diverso. Perciò la guardo in un altro modo, mi avvicino, vedo che fa parte di un gruppo, cerco se c’è qualcuno che conosco. Accostandomi a lei inconsapevolmente mi colloco in modo tale che un altro non possa passarmi davanti. Se riesco a parlarle mi avvicino ancora, la guardo negli occhi. Lei è sorridente, aperta e ad un cero punto ho come l’impressione di avvolgerla, come se creassi attorno lei una barriera invisibile che esclude gli altri. Ed è come se con questa separazione dicessi “ e questi siamo noi due “. Ho creato uno spazio fisico che la sottrae, anche se solo in modo potenziale, al diritto degli altri di avvicinarla È l’invito ad un rapporto privilegiato. Tutto ora sta nella sua risposta. Se la risposta è dello stesso tipo, se col suo sguardo, il suo viso la sua gestualità dice: “Anch’io voglio stare con te” la barriera invisibile si chiude dietro di lei Ogni cosa sembra immutata, invece tutto è cambiato. Siamo dentro un cerchio magico, il resto è distacco separatezza, esclusione.
Il rapporto personale si instaura solo come intesa di due preferenze, di due esclusività, di due volontà e contemporaneamente col distacco dal gruppo. Il cerchio riunisce perché separa, esclude, rende inaccessibile, crea qualcosa di privato ed esclusivo. Non solo due corpi, ma due anime e due universi. Le due persone così isolate diventano in quel momento uniche l’una per l’altra, non fungibili. Che cosa ha messo in moto questo incontro non lo sappiamo. Può essere che abbiano ragione i teorici dell’inconscio secondo cui la scelta è dovuta ad un tropismo corporeo dato da ferormoni su stimoli genetici, oppure invece come sostiene Cattaneo, anche da componenti storico culturali psicologiche. Ma qualunque sia la ragione profonda della attrazione iniziale mi sembra importante il fuoruscire dalla promiscuità, la separatezza protettiva e ostile. Forse l’elezione è dovuta ad un “quasi niente” ma crea in compenso un luogo protetto, esclusivo gravido di potenzialità. È questo luogo che diventa la camera di incubazione dove si scaricano e si esprimono i fattori dinamici dell’attrazione e si generano i legami forti. Perché avvenga l’incontro e l’interazione reale occorre cioè che sia stata tracciata la barriera, che sia stato tracciato il cerchio magico che consente al suo interno il manifestarsi delle energie divine della trasformazione. E se qualcuno dei due esce all’esterno il cerchio va in frantumi. Se sei tu che te ne vai e non hai il coraggio di restare, allora ne avrai un duraturo rimpianto. Se invece è l’altro che esce dal cerchio e si contamina con l’esterno, avrai una impressione di tradimento e di gelosia.