Cosa attrae le donne

15 Marzo 2018



Cosa attrae le donne
Cosa attrae le donne

Alberoni illustra tre meccanismi che agiscono potentemente sull’attrazione femminile, comuni a tutta la specie umana e a tutte le epoche storiche e che portano le donne a essere attratte verso l’ uomo che si distingue, verso il capo, colui che eccelle, che è più sano più forte più aggressivo, e che da milioni di anni le donne ricercano in quanto più i grado di conquistare i mezzi di susssistenza e quindi proteggere la compagna e la prole.

Questo meccanismo che corrisponde a un istinto di sopravvivenza, si rileva in tutte figure di potere, come lo sciamano, il santone, il guru. Coloro che eccellono appaiono come grandi ombrelli sotto i quali si rifugiano seguaci sia uomini che donne, in queste ultime l’attrazione si colora di intenso erotismo. Questa attrazione che non è alla base della formazione dell’amore bilaterale e della coppia, era perfettamente in sintonia con il mondo patriarcale, mentre oggi con la progressiva parificazione tra maschi e femmine ci saremmo aspettati qualche importante modifica. E in effetti sono emerse nuove forme di attrazione degli uomini verso donne di potere, e di uomini più giovani con donne più grandi o che hanno uno status sociale consolidato, per esempio nelle unioni miste.

Sempre più donne scelgono uomini non dominanti, ma non sempre questa scelta alla lunga le appaga. Infatti, spesso sono uomini più deboli e meno sicuri di se stessi. E   come spiega Louse Brizedine, l’attrazione della donna per l’uomo potente e che eccelle non è scomparsa, ma è un elemento sempre presente, forse divenuto inconscio, ma pronto a saltar fuori nei momenti di bisogno debolezza, cambiamento.

Ma avendo le donne dimenticato le caratteristiche degli uomini dominanti, sono per certi versi più indifese di un tempo in cui avevano sviluppato un sapere volto a farsi sposare, in modo da avere una protezione duratura.
In molti casi inoltre, vi sono donne che scambiano atteggiamenti da “spaccone” , di maleducazione e insensibilità, come un segno di forza e si attaccano a uomini che non hanno alcuna dote come uomini forti, protettivi, né come compagni solidali. Sono spesso uomini incapaci di avere una relazione e di mostrarsi deboli, per cui recitano la parte dell’uomo forte e poi scappano per evitare di essere visti come sono davvero, perché non potrebbero legarsi, non avendo niente da dare.

Questo potrebbe spiegare in parte perché vi siano moltissimi casi, apparentemente inspiegabili di dipendenza emotiva  di molte donne verso uomini così. Queste donne cadono nella più totale confusione e la difficoltà e non riescono a vedere come stanno realmente le cose. Questo le porta a soffrire moltissimo.

Infatti l’unica vera abilità di questi uomini è utilizzare la menzogna e agire sul meccanismo della perdita. Sono uomini che non desiderano avere legami ma che sfruttano questi aspetti presenti nella dialettica dei sessi per fare un gioco di potere con le donne, forse perché non hanno un altro luogo in cui misurarsi.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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