L’incertezza del futuro

6 Dicembre 2018



L’incertezza del futuro
L’incertezza del futuro

Cosa abbiamo più paura di vedere? Ciò che è proprio sotto i nostri occhi (Goethe).

Camminando per le strade, passando vicino alla gente, in questo periodo che anticipa il Natale, ci accorgiamo che parla sempre meno. Si ha l’impressione di una calma apparente, una grande sospensione che anticipa la tempesta.  Gli sguardi della gente sembrano rivolti in dentro o dentro a un cellulare. Senti l’odore della paura che paralizza. È il timore non espresso di una fragilità delle strutture democratiche  che pur ancora sopravvivono. C’è anche un timore di perdere spazi ulteriori di libertà. La paura in realtà è molto reale, chi non la prova è perché guarda altrove. Nessuno parla di ciò che potrà accadere  entro pochi mesi. Come sarà la primavera italiana.  Si ha il timore che tutto verrà superato con qualche sanguinosa ricetta, come hanno spesso fatto in passato.  La paura nasce dal fatto che anche il più sprovveduto sa che è venuta meno la certezza del diritto: le nuove leggi sono retroattive. Le certezze  dello stato sono state già smantellate. Il tuo istituto bancario può trattenere una parte dei tuoi risparmi, il tuo comune vive grazie all’autovelox  a 30 km/h che costituisce una tassa nascosta e che ti fa passare anche per pirata della strada. Non vai più in pensione secondo le norme con le quali sei entrato nel mondo del lavoro.  E ti impediscono, cosa che a un americano suonerebbe follia, di poter fare anche altro.

Ma nella realtà sotto alla superficie liscia come di un lago in inverno, si sta combattendo una guerra senza esclusione di colpi. Ufficialmente vediamo solo volti sorridenti, ma la politica oggi sta combattendo una guerra totale. Come nella lotta i due contendenti sono avvinghiati l’uno all’altro e sembra che il loro destino sia il medesimo. Nella lotta questo corpo a corpo non è consentito. Non puoi abbracciare il tuo avversario e non lasciarlo più andare.

E infatti, come due lottatori i due schieramenti hanno fatto un patto di sangue, ma entrambi sanno che i loro programmi sono incompatibili. La battaglia si combatte a ogni livello:   il primo livello è quello dei social.  Sono diventati la piazza di un tempo. Arringare la folla e portarla dalla propria parte è diventata una questione di algoritmi. Il secondo luogo dove si combatte è la tv. Sono aumentati gli spazi dedicati alla politica e la gente li segue con estrema partecipazione. Anche in questo caso si vince solo con rappreentanti molto preparati per la televisione, capaci di reggere un dibattito e fare la differenza.

Il terzo livello è il coinvolgimento dei giovani. Entrambi gli schieramenti stanno costituendo veri e propri eserciti di giovani carichi di forze ed energia. E finalmente i giovani sembrano diventare una  forza attiva, richiesta, importante, per il nostro paese.

Il quarto livello è quello di non mollare mai la presa non arretrare mai, ma far arretrare l’altro. Come il leone che arretra a ritroso azzannando chiunque osi avvicinarsi.

Il quinto e il più importante di tutti è che questa guerra  in corso ceda il passo a una vera grande volontà, superiore alle parti in conflitto, in grado di fare riprendere l'economia, eliminare la burocrazia stupida che ha intossicato la vita delle persone,  fare regole giuste  e soprattutto che torni a dare lo spazio allo sviluppo delle persone, le loro capacità, la loro intelligenza e il loro talento.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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