Vado con il primo che incontro

9 Ottobre 2019



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Quanti di noi hanno la tentazione di tradire per ripicca?

Anni fa era molto popolare una pubblicità che si concludeva con la frase tormentone “Buonaseeera”: una ragazza bellissima, vestita da sera, accusava al telefono il suo fidanzato di averle mentito, di averla tradita. Gli urlava, per ripicca: “Sai cosa ti dico? Adesso esco e vado con il primo che incontro!” Al piano di sotto, intanto, il vicino di casa nerd origliava tutto facendo i piatti. Senza nemmeno togliersi il grembiule da cucina, apriva immediatamente la porta di casa. Incontrava così la ragazza che, infuriata, scendeva le scale. Il suo Buonaseeera sorridente e ammiccante ce lo ricordiamo ancora e la pubblicità è stata premiata.

Anche la legge italiana ultimamente tutela chi in un matrimonio tradisce per secondo. A sancirlo anche una recente sentenza della Corte di Cassazione per cui se si tradisce, quindi, dopo essere stati traditi non si rischia l’addebito in separazione.

Ma fa stare meglio tradire per ripicca? 

Sonia ci racconta che il ragazzo con cui aveva un’amicizia erotica, Luigi, a un certo punto le ha raccontato che non potevano andare in vacanza assieme, così lei non ha chiesto ferie.

In quel week end tuttavia non si sono visti perché lui le aveva detto che doveva andare a trovare i genitori. Dopo aver scoperto che Luigi in realtà era andato in un posto di mare con una ragazza conosciuta su un app del sesso, Sonia, infuriata ha aperto il suo pc e si è subito procurata un appuntamento erotico. Ha ripetuto lo schema del "Vado con il primo che incontro"

Ha conosciuto un ragazzo interessante con cui ha avuto un appagante serata erotica, però non ha ritenuto di dar corso a una relazione. Per lei era il ragazzo dell’app, era solo uno strumento per mettersi “a pari”.

Dopo quel rapporto sessuale, Sonia e Luigi si sono incontrati e si sono raccontati i reciproci tradimenti, che non avevano lasciato in loro una traccia amorosa. Hanno litigato, dichiarandosi gelosi,  ma poi hanno fatto l’amore con più ardore del solito e hanno prolungato ancora per qualche mese la loro frequentazione.

Evidentemente Sonia è una narcisista.

Ha vissuto il tradimento non come un lutto, come fanno le persone innamorate, ma come un atto di lesa maestà, come se Luigi l’avesse sminuita trovando una donna più attraente di lei. Trovando immediatamente un altro nel supermercato del sesso di internet – che in cerca solo di sesso ha approfittato del momento come il simpatico signor Buonaseeera -  si è sentita nuovamente bellissima e irresistibile.

Si è presentata a Luigi, esibendo un rango erotico più alto, quello della donna contesa.

E lui, sapendo che aveva avuto un altro uomo, l’ha desiderata di più.

Il meccanismo su cui si basa questa coppia è quello che Franscesco Alberoni chiama pseudo innamoramento competitivo.  Sonia e Luigi si desiderano con più ardore dopo il reciproco tradimento, dopo che ognuno di loro ha prevalso su un altro partner.

La loro gelosia è  quindi una gelosia mimetica o triangolare come sostenuto da René Girard. Noi non desideriamo direttamente una cosa, ma la desideriamo perché questa è posseduta da altri e vogliamo portargliela via.

Nel rapporto tra Sonia e Luigi, tuttavia, aleggia una certa stanchezza. Luigi ha cercato un’evasione alla routine di un rapporto di amicizia erotica che Sonia stava interpretando come un legame troppo vincolante.

Sonia, arrabbiata per il gesto di Luigi, l’ha emulato, attratta dalle possibilità del web e l'ha tradito solo per ripicca. Ha avuto così una veloce conferma delle sue possibilità di attirare sessualmente gli uomini, che il tradimento di Luigi aveva messo in discussione.

Dopo un anno i due si allontaneranno, senza particolari drammi. A prendere l’iniziativa sarà Sonia, che finalmente troverà un uomo con cui instaurare una relazione più autentica, fondata sulla verità e sull’esclusività che nasce naturalmente dal vero amore reciproco.

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Giusy Cafari Panico

Giusy Cafari Panico, caporedattrice (email), laureata in Scienze Politiche a indirizzo politico internazionale presso l’Università di Pavia, è studiosa di geopolitica e di cambiamenti nella società. Collabora come sceneggiatrice con una casa cinematografica di Roma, è regista di documentari e scrive testi per il teatro. Una sua pièce: “Amaldi l’Italiano” è stata rappresentata al Globe del CERN di Ginevra, con l’introduzione di Fabiola Gianotti. Scrittrice e poetessa, è direttrice di una collana editoriale di poesia e giurata di premi letterari internazionali. Il suo ultimo romanzo è “La fidanzata d’America” ( Castelvecchi, 2020).

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