Coloro che immaginavano l’uomo del futuro l’hanno sempre pensato come un essere emotivamente più freddo, astratto, che si nutre di pillole e conduce una vita priva di emozioni e di passioni. Un essere che somiglia sempre più ad un automa o un robot. Questa immagine di un raffreddamento dello spirito umano e di un suo progressivo avvicinarsi alla macchina, si è dimostrato poi sbagliato.
Negli ultimi cento anni ci sono state passioni e guerre, poi si è avuto un lungo periodo di pace e benessere e molti paesi hanno fatto enormi progressi sul piano medico della salute, dell’igiene, del cibo e anche delle relazioni umane. Il bilancio del progresso è in realtà stato positivo.
Con la globalizzazione si è aperto un periodo che sembrava di illimitato arricchimento. Paesi come la Cina che era poverissima, sono diventati ricchi, poi, questo atteggiamento globale è cambiato. Ed io dubito che dipenda solo dal Covid. Nella fase di globalizzazione è avvenuto un mutamento dell’ordine mondiale e la decomposizione delle grandi strutture sociali dell’Occidente.
E oggi?
Oggi siamo all’inizio di una ristrutturazione generale che però non è accompagnata dall’entusiasmo delle origini. Promette forse di diventare un mondo di libertà, di gioia, dove espandere la tua personalità stabilendo nuove e gioiose relazioni?
Un mondo burocratico
No, è un mondo burocratico. Ed è curioso che lo strumento che più avrebbe dovuto migliorare l’umanità -l’informatizzazione- si presenti con modalità di controllo sociale, di impersonalità. Non ha fatto aumentare la sicurezza ma la paura di essere controllati, guidati, dominati. Mentre la lotta prima era contro un oppressore esterno, adesso c’è un oppressore interno che cresce, dilaga come un cancro.
Umanizzazione
Molti ritengono che la soluzione verrà dall’intelligenza artificiale che riesce a tenere sotto controllo un numero astronomico di variabili ma col pericolo di raffreddare ancora di più i rapporti umani. In questo modo si potrà solo aggravare la situazione di disagio, di solitudine, di vuoto che già caratterizza il nostro tempo. La strada da seguire probabilmente è un'altra: creare condizioni di vita più calde, legami più forti, lasciare libero il mondo dell’amore, della poesia, degli amici e della spontaneità.