Mi piace uscire e divertirmi

27 Aprile 2019



Mi piace uscire e divertirmi
Mi piace uscire e divertirmi

Il mio fidanzato e io  stiamo insieme da tre anni, conviviamo da uno e pensiamo di sposarci; ma da qualche tempo siamo in crisi. Lui pretende che io sia la classica donna tutta casa e famiglia, mentre a me piace uscire e divertirmi. Io lo amo e apprezzo molte sue qualità ma sono esuberante e  mi sento soffocare all’idea di vivere in una routine sempre uguale. Allora prendo l’iniziativa, chiamo gli amici, combino di vederci, organizzo le vacanze insieme. Lui resterebbe sempre a casa a guardare la tv e le partite. Io invece preferisco la gente: ho anche amici e amiche personali con cui voglio poter uscire da sola. A lui questo dà fastidio, vorrebbe stare sempre assieme appiccicati senza fare nulla.

Io non voglio rinunciare alla vita per stare in silenzio davanti alla tv. E quando gli dico che io voglio la mia vita sociale mi accusa di non amarlo. Che cosa dovrei fare? Mi dia un consiglio

Carlotta

 

Mi piace uscire e divertirmiCara Carlotta, lei è una persona vivace, piena di energia che ama i rapporti umani. Quando ha incontrato il suo fidanzato, tuttavia, qualcosa del suo modo di vivere riservato deve averla rassicurata e fatta sentire protetta e amata. L’amore è condivisione di sogni, di valori e  ogni innamorato riceve dall’altro qualcosa che non aveva, che lo completa, che lo aiuta a crescere e a cambiare.

Ma questo richiede un lungo viaggio per comprendersi. Se non viene compiuto allora la convivenza diventa al contempo conflittuale e  noiosa.  Una persona estroversa può scoprire attraverso l'amato,  una profondità e una sensibilità che non pensava di avere. Viceversa una introversa può trovare nell'amato uno stimolo vitale, il piacere di stare in mezzo agli altri, la bellezza della vita sociale.

Questo fecero, ad esempio, John Lennon e Yoko Ono: prima si isolarono dal mondo approfondendo la loro intimità, comprendendosi a fondo, parlandosi continuamente; poi incominciarono a uscire, sempre loro due, sempre per mano,  diffondendo insieme il loro messaggio di pace e amore.

Ho invece l’impressione che voi questo processo di avvicinamento non l'abbiate fatto, neppure in parte. Entrambi siete rimasti come eravate prima di incontrarvi, anzi vi siete irrigiditi e ne è nata una lotta segreta di ciascuno per imporre all’altro le proprie idee e abitudini. La vostra contrapposizione poi, è legata alle abitudini di vita, ma due persone veramente innamorate si incontrano sui valori di fondo e costruiscono su un progetto insieme.

Se vi amate veramente dovete ricominciare da capo, raccontandovi i vostri desideri ed esigenze e cercare di soddisfare quelli dell'altro. Se non ci riuscite a fare questo processo, se continuate a litigare allora è meglio rimandate il matrimonio.

 

Mandate le vostre lettere, scrivete le vostre domande  a  Cristina Cattaneo Beretta (link) . 
Arriveranno nella sua posta personale. Sono  garantite  la riservatezza e l'anonimato.

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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