Come seducono i maschi

9 Febbraio 2018



Come seducono i maschi
Come seducono i maschi

Una certa similitudine è rintracciabile con la pubblicità: quando ci stiamo innamorando il nostro desiderio prevale su tutto. E si accende il desiderio per quell’oggetto. Non sappiamo ancora se diverrà qualcosa di importante, ma siamo spinti a fare qualunque cosa per essere amati e per ottenere l’amore.

Anche se i tempi sono cambiati, uomini e donne vanno verso questo obiettivo in due modi sostanzialmente diversi. In questo articolo vorrei parlare del modo maschile, tenendo presente che vi è un’infinita variabilità di stili.

Gli uomini seducono parlando di sè di quello che hanno fatto o che stanno facendo

Gli uomini seducono esponendosi, mettendosi in luce, parlando, soprattutto parlando di sé come persone di successo, forti, esibendo il denaro e il potere se ne hanno, invitando la donna in certi luoghi esclusivi, oppure esibendo il talento sportivo, intellettuale o suscitando in lei emozioni positive, portandola in posti belli in modo che lei li associ alla sensazione di benessere. Sanno che l’avvicinamento avviene prima a livello emotivo che intellettuale e che la mente segue il cuore e non il contrario. E hanno ragione, perché alle donne piacciono gli uomini che si distinguono. E se non si possono distinguere positivamente, lo faranno negativamente.

E infatti funziona. Può esse sedurre anche l’ostentazione opposta, in negativo. Per questo anche i rivoltosi, i mafiosi, i ladri, piacciono alle donne. Piacciono gli uomini che fanno vedere la loro energia, che la rendono percepibile. È un meccanismo questo, credo molto antico.

Il millantatore

Vi è poi un terzo caso, quello dell’uomo che non ha ha niente da esibire, di cui vantarsi, né in modo convergente ai valori della società né in modo divergente. Ma vuole ugualmente mettersi in mostra, catturare l’attenzione. Cosa fa? Evita accuratamente di parlare di quello che ha fatto, ma si concentra con dovizia di particolari su quello che farà, millanta prodezze che compirà nel futuro. Si concentra su quello che vincerà, che realizzerà.

Funziona lo stesso.

Possiamo dire che le donne siano tutte un po’ sciocche? Sì e no, perché i fatti esterni possono cambiare e il rivoltoso di oggi può prendere il potere. Tanti operai negli anni sessanta sono partiti da piccole aziende costruendo degli imperi economici e hanno fatto più strada di altri che erano partiti con più chance. Tra gli ex sessantottini che invitavano le ragazze sui gradini a mangiare un panino proletario, ve ne sono alcuni che si sono poi affermati in società assumendo ruoli di primissimo piano. E anche alcuni sognatori che non avevano fatto nulla sono riusciti a dispetto dei loro inizi.

In generale possiamo suggerire alle donne di andare oltre alle parole e osservare come agisce colui che parla. Poi è sempre utile guardare a come uno si è comportato in passato, ma non basta ascoltare quello che racconta. In terzo luogo mettere insieme i fatti e le parole. Se uno predica bene e razzola male è meglio farlo predicare altrove.

E ricordiamo che quanto ho esposto sin qui fa sempre parte della propaganda. Anche in politica, parla del passato chi ha già governato e del futuro il candidato emergente. Parla male degli altri chi non può esibire meriti propri. L’amore incorpora alcuni di questi aspetti, essendo fatto di relazione, ma richiede di saper guardare oltre le apparenze.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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