Il triangolo amoroso

28 Settembre 2018



Il triangolo amoroso
Il triangolo amoroso

Perché una persona sposata instaura una relazione con una terza persona? La domanda può sembrare a prima vista banale, ma in realtà quella relazione è il risultato di una situazione complessa nata da un sottile equilibrio tra tre persone con ruoli diversi.

C’è l’adultero o l’adultera che, a un certo punto della propria vita coniugale, si innamora di un'altra o di un altro. Ma, se sappiamo che l’amore ha un oggetto esclusivo e non può orientarsi allo stesso tempo verso un coniuge e un amante, significa che di uno dei due non si è innamorati. Può essere che non si sia mai stati veramente innamorati di chi si ha sposato, ma non ci si è accorti che non era vero amore finché non ci si è imbattuti nella persona che ci ha fatto veramente innamorare, oppure, che l’amore non coltivato e ravvivato quotidianamente si sia andato spegnendo senza rendersene conto.

Spesso, si tende a demonizzare il ruolo dell’amante come di qualcuno che plagia una persona felice e distrugge un matrimonio perfetto, piuttosto che di chi dà il colpo di grazia a una struttura già di per sé traballante. Invece, chi tradisce cerca e intravede nell’amante tutto ciò di cui sente la mancanza nel proprio matrimonio. Molti lo vivono come un amore compensazione, e non arrivano a ridiscutere e a cancellare il proprio passato, attraverso un processo svolto insieme all’amante che Alberoni definisce di “storicizzazione”. Altri, invece, giungono a un mutamento interiore e a un vero innamoramento dove l’amante è la porta di accesso verso una nuova fase dell’esistenza, una rinascita, un modo per sentirsi di nuovo giovani. I primi tenderanno a mantenere la vecchia relazione resa più tollerabile paradossalmente proprio grazie all’aiuto di quella nuova, i secondi, invece, vorranno vivere in modo esclusivo e totale la nuova relazione.

Qual è in tutto questo il ruolo del coniuge tradito? È solo una vittima passiva? No, non lo è prima del tradimento, in quanto, come abbiamo detto, nel processo amoroso, il legame va tenuto vivo attraverso gli sforzi e le attenzioni quotidiane che spesso le difficoltà della vita rendono difficili da mettere in pratica. E solo se o finché si è veramente innamorati si riescono a percepire e a soddisfare i bisogni, spesso inespressi, e i desideri del partner. Ma il coniuge può intervenire nella relazione fra il marito fedifrago e l’amante anche dopo che è iniziata la loro relazione. Infatti, finché non raggiunge una certa soglia, il processo fra i due può interrompersi e la coppia tornare di nuovo unita e in alcuni casi fortificata perché si è rimessa in discussione e ha superato le prove a cui si è sottoposta. Ma perché ciò avvenga, non occorre solo che il traditore e l’amante facciano un passo indietro, anche chi è stato tradito deve avere la volontà di rimettersi in discussione, accettare i cambiamenti del partner e ricominciare insieme un nuovo percorso.

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Rosantonietta Scramaglia

Laureata in Architettura e in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito il Dottorato in Sociologia e Metodologia della Ricerca Sociale. Ha compiuto studi e svolto ricerche in Italia e in vari Paesi. Attualmente è Professore Associato in Sociologia presso l’Università IULM di Milano. È socia fondatrice di Istur – Istituto di Ricerche Francesco Alberoni. È autrice di oltre settanta pubblicazioni fra cui parecchie monografie.

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