Il sentimento morale nell’amore

9 Maggio 2018



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Noi tutti esseri umani, femmine e maschi, abbiamo bisogno di amare e di essere amati e perciò di dedicarci a qualcun altro, a qualcosa d’altro. Non possiamo prendere noi stessi come oggetto d’amore, di interesse, di cura. Abbiamo bisogno di dedicarci a una moglie, a un marito, a un figlio, a un amante, oppure a una impresa, a un partito, magari anche soltanto a un animale. Comunque a qualcosa di esterno a noi, che però non sia la nostra singola persona. La verità semplice ed evidente è che noi siamo degli esseri irreparabilmente morali. Questo non vuol dire che siamo buoni, ma solo che quello che facciamo soltanto per noi, esclusivamente per noi, non ha valore e ci lascia intimamente insoddisfatti. Ciò che facciamo solo per noi, non riesce a raggiungere lo statuto di Valore.

L’amore e sempre intriso di moralità di doveri. Voler bene vuol dire volere il bene dell’altro, vederlo felice Una delle prime fondamentali esperienze dell’innamoramento è il dovere di fare di tutto per il nostro amato. Un dovere che non è sentito come obbligo costrizione e imposizione perché non ci viene dall’esterno ma dall’interno come espressione dell’amore, un dovere che è ad un tempo piacere, necessità logica. Un enigramma di dedizione e di cura verso il maschio o la femmina con cui abbiamo rapporti emotivi e sessuali che si è sviluppato nel corso delle centinaia di migliaia di anni della nostra evoluzione e che si è affermato perché ha assicurato la sopravvivenza e la riproduzione di chi ne era in possesso. Questo tipo di coppia in cui l’amore diventa dovere è ancor oggi il paradigma etico a cui possiamo appoggiarci.

E nello stesso modo nel corso dell’evoluzione abbiamo costruito il nostro cervello impregnandolo di dedizione, di cura verso i bambini, di capacità di collaborare con gli altri, di perseguire un'opera collettiva, di mantenere la parola data, di non rubare, di non mentire, di non uccidere il compagno, di aiutare i malati. i deboli. i sofferenti. Nel corso di queste centinaia di migliaia di anni il nostro cervello è cresciuto e si è modellato come cervello morale. I principi della morale universale sono gli stessi in tutti i popoli e in tutte le culture perché sono scritti nei nostri circuiti cerebrali più stabili.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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