Tra gli amici sostenitori del nostro magazine, ci pregia di seguirci con attenzione il poeta lombardo Guido Oldani, grande interprete della società moderna attraverso lo strumento antico della poesia e a cui abbiamo dedicato in passato due articoli:" il poeta sociologo "e "La Cina di Oldani".
Dopo aver letto l'articolo del Prof. Alberoni "Credere e non credere", Guido Oldani ha composto di getto una lirica di intenso spessore artistico, condensando, come egli sa, in pochissime parole, concetti sovrumani, colpito da una coincidenza di sentimenti con il Prof. Alberoni circa il sentimento del sacro.
La disamina del "misterium" religioso come intermittenza si concretizza nella similitudine rovesciata del semaforo giallo nella notte, che è la notte dell'anima, quella in cui irrompe la ierofania del divino.
L'esperienza religiosa è una discontinuità, è il percepire l'asimmetria del vivere. Questa frattura del presente urla, richiede un cambiamento, un interrompersi del continuum del tempo.
Persino la decisione di non togliere più le proprie pastiglie dal contenitore in modo ordinato e seriale, che può sembrare minima e ininfluente crea una frattura nel proprio agire. Decidendo di toglierle a caso, di introdurre degli spazi innovativi nel blister, il poeta crea una nuova geometria, asimmetrica, un vero e proprio stato nascente di un'anima in mutamento. In tutte le svolte, in tutte le deviazioni improvvise, si avverte, forte e prepotente, la presenza, o la necessità - ma in fondo è la stessa cosa -, di una realtà diversa, altra, misteriosa.
E' sempre stimolante assistere all'influenzarsi reciprocamente di due grandi pensatori, specializzati in discipline diverse, sullo stesso argomento. Una sinestesia rara in questi tempi poco riflessivi e troppo veloci, e che fa bene allo spirito.
IL BLISTER
quando a notte il semaforo si spegne
e inizia quello intermittente giallo,
trova il credere, in ciò, le proprie insegne.
e nella cura in pillole ogni giorno,
le prendo su dal blister una ad una
e lascio il più possibile i suoi vuoti
ben scomposti da ogni simmetria,
un tempo invece bilanciavo i fori,
ma è nel caos che l’anima si avvia.
Guido Oldani - inedito