Prima di tutto la felicità

23 Marzo 2023



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Si sente molto spesso parlare della ricerca della felicità come se la felicità fosse una cosa persa in qualche anfratto della nostra vita.

Questa ricerca infinita che spesso passa per viaggi in Paesi lontani come se la felicità fosse in India o in territori avulsi dalla nostra routine quotidiana, oppure la felicità fosse legata ai gratta vinci o alle lotterie che promettono ingenti ricchezze e la soluzione a tutti i nostri tristi pensieri.

Eppure moltissimi uomini e donne di successo e ricchi hanno sofferto tristezza e solitudine eppure avevano vinto la lotteria della vita che gli offrì ogni possibile agio e fama.

Il lato oscuro in noi che nasconde la felicità si può chiamare infelicità, dolore, tristezza, depressione.

Non si sente mai parlare di essere alla ricerca dell’infelicità, della tristezza della depressione perché questi stati d’animo fanno parte di noi, della nostra mente, mentre stranamente la felicità sembra essere esterna a noi qualcosa che non ci appartiene e quindi da ricercare.

È qui il punto fondamentale, il livello superiore a cui ambire e riflettere. La felicità è interna a noi ed è lo stato abituale del nostro essere, l’armonia del nostro ego in rapporto con il mondo circostante. Siamo noi che l’offuschiamo e la rileghiamo in un angolo della nostra mente fino a quasi disconoscerla come stato usuale, ma come un fattore esterno.

Un fattore esterno che ci permette uno stato di gioia, di pace e di armonia con tutto quello che ci circonda, ma temporaneo, passeggero, quasi fulmineo.

E’ totalmente opposta la visione che dobbiamo avere, la felicità è lo stato normale e permanente della nostra vita; l’infelicità, la tristezza sono momenti temporanei che offuscano la nostra armonia in limitati periodi cosi da farci apprezzare maggiormente lo stato di beatitudine in cui viviamo.

Siamo diventati cosi ciechi che non vediamo più la luce della vita, la quiete dopo la tempesta. La barca della nostra vita è sempre in burrasca.

La tristezza continuativa e lo stress prolungato portano alla depressione , malattia sempre più diffusa dove la felicità viene totalmente oscurata e sepolta in noi stessi. La felicità è vita ed è viva. E’ brace sotto le ceneri, è amore allo stato puro. Bisogna scavare in noi stessi e riportare la felicità alla luce. La felicità si ritrova in un raggio di sole al mattino, ma anche nella pioggia che batte sui tetti, emana da un sorriso di un bambino o nello sguardo del proprio partner, si annida in un campo di grano che oscilla sotto una folata di vento o nel sole che splende nel cielo terso, in una partita di calcio con gli amici o una cena in famiglia, nel fuoco che arde nel caminetto o in un giro in moto, nel fiume che scorre impetuoso o in una telefonata di un amico, nelle pagine di un buon libro o nelle canzoni alla radio……

Mille sono i modi di scoprire in noi la felicità di farla ardere, togliamoci le bende e iniziamo a vedere le cose con un’altra angolazione, togliamo le ceneri e scopriamo la brace della felicità ; alimentiamola con tutte le cose che ci circondano , inizierà ad ardere, ad ardere e ogni cosa ci apparirà bella e fonte e alimento di felicità. Il fuoco della felicità sarà sempre più alimentato e la fiamma sempre più alta nel nostro cuore e nella nostra mente.

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Andrea Canafoglia Venturini

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