Bellezza femminile

10 Marzo 2018



Bellezza femminile
Cosa attrae i maschi

Io non credo si possano classificare i fattori della bellezza femminile e identificare una bellezza assoluta. Conta la forma del corpo e delle sue parti, i loro rapporti, il viso, lo sguardo, la mimica, la gestualità, le emozioni, fino alla storia personale. Fra due gemelle identiche dal punto di vista fisico, ma una fredda, vuota e senza storia e l’altra vivace, dotata di un grande fascino, la seconda appare infinitamente più bella. La bellezza, infine, cambia da paese a paese e nel corso della storia. In queste brevi note cercherò di identificare cinque tipi fisici di bellezza che ci sono stati trasmessi dall’arte indoeuropea e che hanno un corrispondente anche nel mondo moderno.

Il primo tipo è costituito dalle veneri della Grecia classica, quella di Milo, per esempio. Non sono molto alte, hanno un corpo formoso, vita larga, fianchi larghi e seno di medie dimensioni.

Il secondo tipo ci viene mostrato dalle statue delle dee dell’epoca minoica a Creta. Pensiamo alla Dea dei Serpenti: è alta, con un grande seno, la vita stretta, i fianchi larghi ed una lunga gonna che indica lunghe gambe. Nella stessa categoria si può inserire la statua della dea indiana Parvati del XIII secolo: alta, con grande seno, la vita sottilissima, gambe lunghe inguainate in calzoni che sembrano jeans. Nel campo del cinema moderno pensiamo a Sofia Loren.

Il  terzo tipo di bellezza femminile è invece rappresentato dalle figure femminili dei tempi dell’amore di Khajuraho. La donna non è molto alta, ha un grande seno, vita stretta ed ampi fianchi. Non abbiamo statue di questo tipo in occidente. Appartengono a questa categoria Gina Lollobrigida e Marilyn Monroe.

Il quarto tipo di bellezza femminile è esile, sottile. La vediamo nelle veneri di Cranach e nelle statuette tantriche dove le daikini sono abbracciate a divinità maschili gigantesche. Nel campo del cinema pensiamo a Audrey Hepburn.

Il quinto tipo è molto alta, spalle larghe, seno piccolo o medio, fianchi stretti gambe lunghe. È il modello androgino dalla attuale indossatrice.

In Occidente, dopo il medioevo, la rappresentazione della bellezza femminile ripropone il modello delle veneri greche. La pittura del ‘500 e del ‘600 ci mostra bellezze formose, con seno piccolo ed il ventre abbondante. Ce ne danno esempi le Tre Grazie di Raffaello, la Venere del Giorgione, quelle di Tiziano, Danae di Artemisia Gentileschi e di Rembrandt. Nel Settecento il gusto cambia. Il nuovo canone stringe la vita, nasconde le gambe con ampie gonne, spinge in alto il seno e lo scopre. Nell’Ottocento prevale il modello longilineo, la vita diventa strettissima, l’abbigliamento spinge in fuori tanto il seno che il sedere, ma li copre.

Il Novecento invece scopre tutto il corpo, lo mostra come è.  E propone solo tre dei modelli di bellezza, che abbiamo descritto perché scompare il tipo greco- rinascimentale con il ventre abbondante. Lo vediamo con chiarezza nel secondo dopoguerra, dove le grandi dive appartengono al secondo tipo. Sono longilinee con seno abbastanza grande, vita stretta, gambe lunghe. Pensiamo a Rita Hayworth, Ava Gardner, Grace Kelly, Sofia Loren. Ma quelle che ottengono maggior successo, Gina Lollobrigida, Elizabeth Taylor e Marylin Monroe, appartengono al terzo tipo. Cioè sono piccole di statura, hanno un seno relativamente grande, vita stretta e fianchi larghi. Brigitte Bardot si colloca fra i due modelli. Il quarto tipo fa la sua comparsa nelle immagini di donne esili, filiformi, nel primo Novecento con l’Art Déco e il Liberty. Lo troviamo poi nel cinema, in donne esili, sottili senza seno come Veruska e piene di grazia come Audrey Hepburn.

Poi tutto cambia con le ragazze delle ultime generazioni del che sono alte, robuste, fanno sport, hanno le spalle larghe, la vita larga e spesso sono un po’ androgine nella gestualità. Qualcuno pensava che sarebbe stato questo il modello definitivo di bellezza femminile, alto, muscoloso e androgino. Ma gli ultimi sviluppi indicano un cambiamento. Grazie alla chirurgia estetica le donne si sono fatti i seni abbondanti. Fra ballerine e cantanti rock, sono numerose le figure di donne non molto alte, del grande seno, cioè del terzo tipo. È poi in atto una influenza orientale che propone modelli longilinei e flessuosi, ricchi di grazia e di delicatezza erotica.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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