L’amore rende grande ogni essere umano

12 Gennaio 2018



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Più penso all'amore, ci rifletto, ci lavoro nella mia stanza di psicoterapia, ci scrivo sopra libri e più mi sento innamorato dell'amore. Mi sono chiesto dunque perché in questi ultimi anni ho speso tanto del mio tempo e della mia energia ad evocare e comprendere il fenomeno dell'amore. Me lo sono chiesto e ormai penso di essermi dato una risposta. Certo, l'ho fatto per un motivo scientifico: perché essendo uno studioso della natura umana l'osservazione dell'amore mi ha consentito di cogliere l'uomo nel suo nodo psicologico essenziale, di coglierlo alla radice. Ma c'è un altro motivo nascosto dietro questo e molto più importante: è un motivo esistenziale. Mi sono dedicato tanto all’amore perché nel mondo contemporaneo ci è stata sottratta la grandezza: il sentimento epico di appartenere all'unica specie vivente capace di crescita, di miglioramento, di continua ricerca della perfezione.

Nel mondo contemporaneo, mondo della ricerca ossessiva della sicurezza, la vita ci viene data come programmata: non possiamo né abbattere né scavalcare i muri di mediocrità che ci si ergono intorno. Nella vita pubblica hanno il diritto di contare solo le bande organizzate dei mediocri; nella vita privata dominano l'individualismo e la rassegnazione. Per contro, l'amore è un'esperienza immensa, ci rivela la potenza immaginaria e sentimentale della natura umana. Quando lo si vive appieno, l'amore ci trascende e ci conduce in un altro mondo, un mondo parallelo dove le cose sono concepite e avvengono nella luce di una perfezione ideale; e laddove questa perfezione non si realizza, l'amore stesso si occupa di donarci la tenerezza, cioè la contemplazione affettuosa dei limiti nostri e dell'amato.

Oggi più che mai i nostri libri sull'amore sono una tenace resistenza alla tentazione del nichilismo, alla voluttà della delusione, al fascino del minimalismo esistenziale. La tentazione di chiuderci nell’egoismo ci riguarda tutti e abbiamo il dovere di resisterle. Tutte le vite, anche le più piccole e insignificanti, possono sperimentare qualcosa di grande. Questa cosa grande è l'amore, senza il quale la gran parte di noi si sentirebbe inutile. Non tutti sono artisti creativi, non tutti sono intellettuali impegnati nella vicenda sociale, non tutti sono eroi disposti a soffrire per una causa, pochi sono i politici che amano davvero la sfera pubblica. L'amore è la grandezza alla portata di ogni cuore umano. Non si nega a nessuno, è possibile a tutti.
In questo senso l'amore ci riporta alla nostra intrinseca grandezza sia che lo viviamo, sia che non lo viviamo. Quando lo viviamo siamo persi nell'immensità dell'oggetto amato, nella perfezione che ci suggerisce; quando non lo viviamo, ci impone il rispetto di colui che lo sta vivendo, il rispetto della sua misteriosa grandezza, riconosciamo agli innamorati quella statura – la grandezza, la nobiltà d'animo – che il mondo sociale ha loro sottratto.

Non c'è nulla di male ad essere innamorati dell'amore. Non è una pericolosa illusione. È l'immaginazione creativa della nostra specie che si risveglia in chi ha il coraggio di accoglierla.

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