Negli ultimi anni è stata data molta importanza all'intimità. Sono le donne, soprattutto le adolescenti, che parlano delle loro esperienze amorose, sessuali, dei loro sentimenti senza reticenze con le amiche. Si confidano tutto. Mentre i maschi hanno difficoltà a comunicare i loro sentimenti, i loro turbamenti amorosi.
Questa differenza fra i sessi è il prodotto di una lunga tradizione culturale. Comunque esiste ancora e può creare dei problemi nella coppia, quando la donna sente un profondo bisogno di ricevere e comunicare emozioni, mentre l'uomo se ne ritrae.
Però, quando si innamora, anche l'uomo è costretto, suo malgrado, a vivere di vibrazioni, di sentimenti, di passioni e sente il bisogno di esprimerli, di dirli alla persona amata. Quando si innamora anche l'uomo più rude si commuove, sospira, piange e desidera fondersi con chi ama, raccontarle tutto di sé e sapere tutto di lei. Ma questa fase di apertura e di fusione, spesso, dura poco. Quando l'uomo è certo di essere riamato, riemerge la sua vecchia diffidenza verso le espressioni affettive. E torna ad indossare la corazza con cui è stato abituato a vivere.
La vita di coppia dipende dalla capacità di conservare, sia pure in parte, l'intimità provocata dallo stato nascente amoroso. L'istituzione deve essere la custode e l'erede della promessa dello stato nascente, dare qualcosa di ciò che esso ha fatto intravvedere e promesso. Ma sarebbe un errore pensare che la stabilità dell'amore di coppia sia proporzionale al grado di fusione, di identificazione fra i due amanti. Per cui essi diventano quasi indistinguibili, quasi la stessa persona.
Questo tipo di intimità si ha nei gemelli identici o omozigoti, in cui ciascuno vede nell'altro la propria immagine, i propri sentimenti, i propri pensieri, i propri gesti e, quindi, lo conosce in profondità, senza barriere, senza difese.
L'intimità amorosa comporta invece sempre una distanza, una differenza, una scoperta. Non è un dato, è una conquista o un dono.