Innamoramento unilaterale: Arianna e Teseo

17 Ottobre 2024



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L’innamoramento è un processo misterioso, ma ancora più misterioso e inspiegabile è l’innamoramento unilaterale. È sempre innamoramento? Possiamo chiamarlo nello stesso modo? Possiamo immaginarlo composto della stessa matrice, possiamo ipotizzare che possa avere la stessa portata rivoluzionaria?

Alberoni si è interrogato a lungo sul tema. Inizialmente lo aveva lasciato fuori dal perimetro di "Innamoramento e amore". Studiava solo il formarsi della coppia innamorata.  L’innamoramento unilaterale, infatti, non porta alla formazione della coppia. Erano anche anni, quelli in cui scriveva Alberoni, in cui il desiderio della coppia era ancora presente. In seguito, negli anni del nostro lavoro insieme, si era appassionato al tema; avevamo cercato di penetrare nel mistero dell’amore non ricambiato. Talvolta foriero di grandi dolori, di gravi depressioni, involuzioni di vita. Ci accorgevamo, tuttavia, che altre volte c'era chi riusciva a utilizzare il proprio innamoramento unilaterale come un transfert, come un rito di passaggi. Poteva quindi farlo diventare anche un mezzo per il proprio processo evolutivo, come nel mito di Arianna.

L’innamoramento unilaterale per certi versi ha qualcosa di assurdo e inspiegabile, ma non nel mito, dal quale è trattato alla stessa stregua dell’innamoramento bilaterale. Entrambi nascono solo per volontà divina e l'unica differenza è che, per capriccio, il dio colpisce solo un individuo e non due.

Riccardo Zerbetto ha trattato il tema riprendendo la vicenda dell’innamoramento di Fedra per il suo figliastro, che finisce in tragedia.  Quando Fedra realizza che Ippolito non la vuole e, anzi, è infastidito dal suo amore, si uccide, ma prima accusa Ippolito di aver tentato di violentarla. La reazione di rabbia e vendetta per il rifiuto subito porterà anche Ippolito alla morte, in un crescendo drammatico

La realtà dell'amore unilaterale

Eppure, nella maggior parte di casi, l’innamoramento unilaterale si sostanzia in un mettersi al servizio dell’altro. Non ricade nella vendetta, nell’insolenza. Talvolta può degenerare nello stalking, ma sono in casi limitati.

È assai più facile, invece, che l’innamorato desideri esprimere tutto se stesso nel suo amore, talvolta sino al sacrificio. Un sacrificio che rappresenti la grandezza dell’amore che prova e non  lo sminuisca. Un dare amore sicuri che si verrà amati. Tuttavia  questo non avviene quasi mai nell'innamoramento unilaterale.

È  il sacrificio a cui va incontro il giovane amante segreto di un facoltoso aristocratico nel film La donna della domenica, che si mette in pericolo sino a essere ucciso per scagionare l’uomo che ama. È l’estremo tentativo per essere amato da lui, per portarsi alla sua altezza (ma solo l'amore dell'altro lo avrebbe posto in posizione di parità).

Ma questa resistenza dell’amore unilaterale come offerta e come sacrificio, è anche la realtà di fronte alla quale lo psicoterapeuta si trova il più delle volte di fronte. Una resistenza difficile da spezzare. Per la quale si deve trovare la chiave (vedi il 3 capitolo del libro L'amore e il tempo che tratta il tema della dipendenza affettiva e la sua terapia ).

Ricordo una giovane donna che si era totalmente prostrata di fronte a un uomo che non aveva meriti se non quello di essere amato da lei; il fatto di essere amato senza dover fornire una prova, in modo totalmente gratuito, lo rendeva sempre più crudele e spietato, forse per il senso di sicurezza che provava. Oppure, al contrario, per reazione a quel piacere solitario che lei provava solo per il fatto di amarlo. Provava rabbia per una gioia che lui non conosceva. Questa crudeltà era sempre presente, ma toccava il suo apice nei momenti di intimità, nei quali provava gusto nell'umiliarla. E lei scambiando per intensità erotica quel piacere di umiliarla, non se ne difendeva.

Il più delle volte l’innamoramento unilaterale non porta alla 'reazione di Fedra', non porta alla vendetta.  Può portare alla tristezza, al ripiegarsi, alla perdita di energia. Ma la rabbia e la vendetta sono più facili da trovare in chi è stato amato e si accorge che l’altro non lo ama più.

L'esperienza dell’amore unilaterale, tuttavia, può essere una tappa fondamentale nel proprio percorso di crescita proprio perché risveglia, mette in moto, suggerisce un oggetto del desiderio, una meta da raggiungere e solletica le emozioni del piacere. Serve però la capacità di andare oltre, di vedere, oltre il dito, la luna.

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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