gentile dottoressa,
ho sempre pensato sin da bambina che mi sarei sposata e avrei avuto una famiglia tutta mia, ma non è accaduto perché ho incontrato l’uomo sbagliato, o forse perché io non ci so fare. Ho conosciuto Paolo vent’anni fa e credevo si trattasse dell’uomo della mia vita. Lui però diceva di tenere alla sua libertà e di non volersi sposare. Io soffrivo moltissimo ma accettai quello stato di cose perché stare senza vederlo mi sembrava insopportabile. Ogni volta che lo vedevo mi veniva un herpes o la febbre, ma io non potevo fare a meno di lui. Così abbiamo continuato e ci frequentiamo ancora oggi. Io ho 56 anni e ho perso l’occasione di una vita mia. Ma da qualche tempo c’è un altro uomo che mi telefona, mi invita a uscire e mi riempie di attenzioni. Mi batte il cuore, sono tutta in subbuglio e mi si è risvegliato il desiderio di amare. Ma se il primo non voleva legami, questo invece ha una compagna. Che fare?
Letizia
Un tempo la società era molto coercitiva. I ragazzi dovevano farsi una posizione e poi cercare una brava ragazza. Recarsi a casa sua e sperare di avere sufficienti meriti per avere il suo cuore e l’approvazione di entrambe le famiglie. Nella seconda metà del '900 è stato spazzato via tutto. Non solo le donne sono state liberate dal destino di essere solo mogli, ma ha liberato anche gli uomini dal dovere di farsi una posizione per potersi sposare e l'obbligo di assumere sulle spalle il peso di una famiglia.
Quindi in realtà il '900 ha prodotto una sorta di liberazione dell’individuo dalla società, maschio e femmina. E spesso questo si dimentica, si pensa solo all' emancipazione femminile. Oggi riteniamo che ognuno abbia il diritto di vivere come crede, lo pensano le donne e così ha fatto l’uomo di cui si è innamorata nel pieno della sua femminilità, che ha pensato di frequentarla come un’amica con cui ogni tanto fa l’amore. Lei ha ceduto alla sua volontà e ora è pentita e si colpevolizza perchè questo ha significato per lei non farsi una famiglia e non realizzare i suoi sogni. Ma il suo è solo uno dei tanti casi di amore unilaterale non riconosciuto.
Sono sicura che però lei allora lei non si è accorta veramente che stava cedendo: cedo che fosse convinta di poterlo cambiare con il suo amore. Ma se una persona innamorata è arrendevole con chi ama, non lo è chi non è innamorato. Poichè chi non ama non ha paura di perdere il suo amato, chi non ama, in una relazione, ha in mano il potere.
E' altrettanto vero, ma non ce ne ricordiamo, che l’idea di cambiare un altro è illusoria.
Una volta capito però ci si rende conto che sacrificarsi per qualcuno che ha con noi un atteggiamento egoista che noi nutriamo con la nostra arrendevolezza, diventa più facile resistere.
Non si colpevolizzi sul passato, usi il suo presente per cambiare, per iniziare subito a portare qualche piccolo cambiamento alla sua vita, alle sue abitudini. Lei non è più quella ragazza piena di sogni. È una donna adulta che desidera un compagno, che ha voglia di amare e che sino ad ora non ha mai esercitato il potere che la società le ha dato di porre le sue condizioni. Per aggiunta non si è mai esercitata a dire cosa vuole. Osi porre le sue condizioni a questo nuovo corteggiatore, prima di coinvolgersi. Gli dica di sistemare la sua vita e venire da lei da uomo libero e non mezzo uomo. E solo allora lo prenda in considerazione.