Gentile dottoressa,
Sono sola, da un anno sono divorziata e sto cercando di uscire dalla solitudine in cui mi ero rifugiata. Uno dei modi che mi è stato consigliato per fare nuove amicizie è di utilizzare i social. E in effetti l’ho fatto. Sono partita da un gruppo di amici e poi chiedevo l'amicizia ai loro amici. Per un certo tempo quasi nessuno mi chiedeva l’amicizia, ma accettavano la mia richiesta. Poi ho cambiato fotografia e ho postato delle immagini divertenti, ma sempre molto sobrie. Ebbene quasi di colpo sono stata invasa da un numero elevatissimo di richieste, tutte di uomini, che subito volevano incontrarmi, conoscermi. E alcuni di loro sono anche stati volgari , mi chiedevano la mia foto nuda e se non rispondevo subito mi aggredivano o mi toglievano l’amicizia.
Sinceramente non me lo aspettavo. Ma che uomini ci sono in giro? Ho avvertito che solo per il fatto che dai l’amicizia si sentono autorizzati a darti del tu e che tu sia disponibile in tutti i sensi. Che delusione. E sono in tanti. Cosa ne pensa?
Carmela
Cara Carmela,
Sono felice che lei abbia deciso di uscire dal guscio e ritornare ad avere relazioni con gli altri. Continui, non si dia troppo pensiero per questa esperienza poco edificante, e soprattutto non generalizzi. Per la mia esperienza le posso dire che la maggioranza degli uomini sono rispettosi verso le donne, ma esistono sempre quelli che "ci provano", che non hanno capito che dare l'amicizia su un social non è un pass per entrare a gamba tesa nella vita di una donna.Sui social si è perso il senso della distanza sociale. Nessuno chiederebbe a una donna presentata da un amico: "vieni a letto con me", ma alcuni lo fanno nascosti dietro il loro smartphone. In ogni caso sia prudente, è un mondo senza regole: non sono neppure sotto la sorveglianza dell’autorità delle telecomunicazioni.
Lei ha bisogno di persone vere: non di qualunque persona. Quando cerchiamo qualcosa non cerchiamo qualsiasi cosa. Anche se cerchiamo una cosa banale come un bottone, per esempio, lo cerchiamo per una camicia o un cappotto, di un colore particolare, deve essere uguale o simile agli altri che abbiamo e della grandezza dell’asola.
Insomma uno non è uguale a uno.
Noi non combattiamo la solitudine buttandoci tra le braccia del primo che passa. Basta che abbia più o meno la nostra età parli la nostra lingua e non sia bruttissimo. Noi abbiamo bisogno per dare significato alla nostra vita di rapporti veri intensi autentici, di comprensione. E anche così arrivano sempre i momenti di incomprensione. E lei ne sa qualcosa se ha vissuto un rapporto importante che poi è finito.
Tante sofferenze derivino dal fatto che si instaurano rapporti che non dovrebbero proprio nascere. Ed è molto saggio evitare di entrare in rapporto con persone che potrebbero nuocerci.
Perchè non usa il metodo tradizionale? si iscriva a un gruppo reale, entri in un ambiente ristretto di persone di cui condivide gli interessi, che si occupano di un argomento che la appassiona e conosce almeno un po' o inizi a studiarlo. Vada alle conferenze che trattano quel tema, segua i convegni, legga i libri sull'argomento. Vedrà che da cosa nasce cosa.
Allora potrà entrare nei gruppi composti dalle persone che frequenta e si accorgerà che se facebook è un grande mare dove i maleducati possono nuotare a loro piacimento, certi gruppi sono chiusi come case private. Sono delle elite, dove si entra solo se invitati, dove si rispettano le regole dei padroni di casa e dove sarà difficile che le si rivolgano in modo offensivo. Ma vedrà che a quel punto il social le servirà come supporto alla comunicazione, di cui potrà anche fare a meno.
Auguri
Cristina Cattaneo Beretta