Perché si fa l’amore nudi

11 Giugno 2018



Perché si fa l'amore nudi
Perché si fa l'amore nudi

Perché la prima cosa che fanno due persone che vogliono fare all'amore è spogliarsi?
Perché il primo gesto che facciamo quando siamo con una persona che ci piace e con cui vogliamo fare all’amore e incominciare a spogliarla. Dapprima anche solo poco, infilare la mano sotto una maglia abbassare il vestito sul seno, scoprire le braccia, alzare la gonna, sciogliere una cintura, poi di solito la donna procede per conto suo, poco alla volta toglie il vestito e poi lentamente le calze, il reggipetto, da ultimo le mutandine. La spogliazione è sempre uno strip tease che intensifica progressivamente il desiderio del maschio finché alla fine siamo completamente nudi. E ci guardiamo, ci baciamo tutto il corpo, ci accarezziamo, ci stringiamo e ci penetriamo. Mentre, prima, da vestiti se io avessi appoggiato una mano nel decolté della donna sarei stato scorretto, maleducato, volgare, ora posso stringerlo, baciarlo ed ora è non solo tutto lecito, ma desiderato. E ormai sono ammessi anche altri suoni, altre parole volgari che mai e poi mai avremmo usato prima. È il momento di passaggio dall’universo non erotico a quello erotico e dato dal toglimento del vestito. Il vestito ci definisce come persone sociali con dei doveri di convivenza rigorosissimi.
Togliersi i vestiti vuol dire ribellarsi all’ordine costituito, uscirne fuori, sbarazzasi di tutti i freni, gli impedimenti, i tabù della società civile in cui abitiamo, di tutte le regole di comportamento che teniamo nella vita quotidiana per tornare alla libertà totale in cui nulla è proibito, allo stato primitivo animalesco, alla condizione umana naturale. Spogliandoci usciamo dalla civiltà per entrare in una altra sfera emotiva e sociale in cui vediamo bellezze che non vedevano, proviamo piaceri straordinari e compiamo gesti, azioni inimmaginabili nel mondo ordinario. Poi quando l’atto sessuale è terminato entrambi si ricompongono, si rivestono e tornano ad agire secondo le regole della società civile.
Due persone si piacciono anche vestite, possono accoppiarsi anche vestite. Invece gli esseri umani, superata una certa soglia di desiderio, presa la decisione reciproca godere l’uno dell’altro, si spogliano e cosi facendo entrano in un dominio diverso e separato dove sono liberi di fare tutto ciò che prima era proibito: si abbracciano, si baciano, si leccano, si penetrano. A volte si strappano via i vestiti e li seminano per la stanza per poi rotolarsi per terra nudi. Il vestito è un ostacolo, è qualcosa che cela, nasconde la bellezza, l’oggetto vero del desiderio che si rivela essere il corpo nudo. Nel dominio erotico noi ritorniamo come siamo nati e come eravamo nella foresta vergine insieme ai nostri più remoti progenitori.
E curiosamente sono considerati ostacoli anche i vestiti più belli, più preziosi. i capi di intimo più raffinati che hanno richiesto alla donna di passare ore dall’estetista e dal parrucchiere, poi altre ore ore per sceglierli, per vestirsi, per agghindarsi, per controllare di essere attraente e desiderabile. Poi in due minuti butta via tutto, talvolta se lo strappa di dosso o se li fa strappare, scompiglia i capelli, ha la faccia impiastricciata di rosso, si contorce e si dibatte come una selvaggia, come una menade.
Vi sono altre situazioni in cui noi ci spogliamo e mostriamo una parte del nostro corpo nudo. Lo facciamo anche quando andiamo al mare. Lo mostriamo quando siamo ammalati al medico. Oppure in certi sport come nel pugilato, nella lotta grecoromana dove l’uomo resta quasi nudo. In questo caso nudo significa con il semplice corpo, senza strumenti, senza armi, con le sue sole forze naturali. Però c'è solo l’atto sessuale in cui viene cercato da entrambi il nudo assoluto e contemporaneamente la eliminazione di tutti i freni, i tabù, i limiti che impediscono ai due corpi di cercarsi, di piacersi e di dare piacere e di provare il godimento assoluto nella assoluta sfrenatezza. Il nudo rende ogni punto del corpo erogeno, ogni centimetro quadrato della pelle desiderabile.
La donna che dà il suo sesso vestita mostra il suo rifiuto, il suo disprezzo per il sesso, ne ha paura o disprezzo. Impedisce al corpo di far esplodere l’erotismo, lo limita, lo frena. Che è poi quanto chiedeva la morale cristiana ai coniugi che copulavano in camicia da notte e al buio. Era concesso il piacere del sentire, non quello del mostrare e del vedere il corpo; era proibito buttar via tutti i divieti, tutti gli impedimenti che lasciano assolutamente libera e creativa la tua sessualità.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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