La memoria del cuore

4 Agosto 2019



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Se finisce un amore

Quante volte nella vita, dopo la fine di una relazione dolorosa, ci siamo detti che avremmo voluto cancellare dalla nostra vita quella persona e tutto quello che avevamo vissuto con lei? Quante volte, ripensando ad un amore finito male, avremmo voluto rinnegarlo, eliminarlo definitivamente dalla nostra memoria, dicendoci che non ci aveva lasciato nulla se non il cuore infranto? Abbiamo pianto tutte le nostre lacrime, strappato fotografie, cancellato lettere o messaggi ed eliminato qualsiasi contatto che potesse ricordarcelo. Eppure non potevamo fare a meno di pensare a lui o a lei. Non riuscivamo a togliercelo dalla mente. Perché la memoria del cuore ce lo impediva.

Il pluripremiato film “Eternal Sunshine of a Spotless Mind - Se mi lasci ti cancello” con Jim Carrey e Kate Winslet propone la soluzione che molti coglierebbero al volo, se solo potessero. Rimuovere deliberatamente e irrevocabilmente, tramite un sofisticato trattamento clinico, tutti i ricordi legati alle cicatrici del cuore. È sufficiente una notte per eliminare tutto - i ricordi belli e quelli brutti. E perfino il volto e il nome del partner.

 

Eliminare i ricordi?

Clementine e Joel si conoscono, si innamorano profondamente, decidono di vivere insieme e nei due anni successivi creano un legame forte. Ma sono molto diversi caratterialmente e ad un certo punto la loro relazione inizia a logorarsi. Alla fine, pur amandosi ancora, il dolore di continuare a vivere insieme diviene insostenibile, i litigi troppo frequenti e lei se ne va. Non solo. Si rivolge ad una clinica specializzata – la Lacuna Inc. - per rimuovere per sempre dalla memoria il ricordo del loro amore. Joel lo scopre e in un impeto di rabbia e incredulità, decide di eseguire lo stesso trattamento.

Ma, quando inizia il processo di cancellazione dei ricordi, qualcosa in lui si ribella. Non vuole perdere ciò che quella storia d’amore gli ha dato, perché accanto ai momenti di sofferenza ve ne sono altrettanti di meravigliosi che lo hanno trasformato profondamente. A quel punto vorrebbe bloccare il processo, fa resistenza, anche se alla fine l’esito della procedura sembra essere andato a buon fine.

 

L'amore liquido

La società attuale teme la sofferenza e la responsabilità. Non siamo più abituati o forse non vogliamo sopportare il dolore per una perdita e il peso della sua elaborazione. E molti, come la protagonista del film, vogliono voltare pagina senza doverne elaborare il lutto. Sotto l'impulso del dolore straziante, Clementine decide di rimuovere tutto istantaneamente, non desidera capire cosa non ha funzionato nella sua relazione. Perché non sa affrontare la sofferenza, vuole solo estirparla per tornare "candida", senza memoria (spotless mind) e senza fatica.

La sofferenza non è contemplata da un ideale sociale che ci vuole sempre più liberi, veloci, felici, con poche responsabilità e il ‘bagaglio leggero’. E gli amori che ci richiedono impegno e pazienza ci pongono di fronte all'insoddisfazione dell'io rispetto a se stesso. Un io che vuole tutto e subito, senza fatica. Siamo abituati a cambiare con un click il nostro smartphone quando non ci piace più, e la logica del consumo ha invaso anche la nostra vita amorosa.

 

Noi siamo la nostra storia

Ma un amore vero implica sempre una trasformazione profonda di noi stessi. Noi siamo frutto del nostro passato, delle gioie e dei successi, come degli errori e dei dolori. È la nostra storia che ci rende comprensibile ciò che siamo diventati, che ci ha portati dove ci troviamo ora. Anche i fallimenti in amore, per quanto dolorosi. Perché ci hanno mutato irreversibilmente e faranno sempre parte di noi.

Ecco perché i nostri sforzi per dimenticare razionalmente un grande amore falliscono sempre miseramente: la memoria del cuore è anarchica e imprevedibile. Perché un amore vero scava sentieri, solchi profondi nel nostro cuore e cicatrici nella nostra anima che non potranno, come orme sulla sabbia, essere cancellate da un’onda – o da un click.

Saranno solo il tempo e l'elaborazione del lutto a permetterci di rinascere, di voltare pagina. Quando comprendiamo che amare ci è indispensabile anche se sappiamo che potremmo soffrire.

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Federica Fortunato

Sociologa e professional coach. Collabora dal 2000 con l’università IULM, ha tenuto corsi presso l’Università Statale degli Studi negli insegnamenti ad indirizzo sociologico e ha collaborato con il Politecnico di Milano. Nel corso degli anni ha partecipato a numerose ricerche universitarie, con l’ISTUR presso committenti privati e istituzionali, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e presso realtà aziendali italiane nel settore del lusso.

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