Amore e rivalità

17 Luglio 2019



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Se dobbiamo dire la verità, tutta la verità fino in fondo, dobbiamo ammettere che anche nell’amore più profondo resta sempre nei sotterranei della nostra anima il germe tormentoso dell'invidia mimetica. E resta anche quando ami veramente la tua amata e non potresti vivere senza di lei, anche quando sei sicuro che lei ama solo te, che si dedica a te. Ebbene, dobbiamo riconoscere che anche dietro questo amore solare, nascosto da esso, ma fonte sempre possibile di desiderio, ci sono l'invidia, la delusione e la competizione.

Tu sai che nel passato, fin da quando era ragazza questa donna che ora ama te ha amato altri uomini, ha fatto l’amore con loro, ha goduto con loro, e se ci pensi o se te lo dice soffri ma ti ecciti, ti diventa più desiderabile.

È questa la contraddizione insanabile nascosta nel desiderio erotico: vedere la tua amata che fa l’amore con un altro scatena la tua gelosia, ma fa crescere enormemente il tuo desiderio.

E Girard qui ha ragione. Noi desideriamo ancora di più la nostra donna quando vediamo un altro che la desidera e la possiede, aggiungendo però che lei lo desidera e si fa possedere. Allora scatta l’identificazione: io voglio essere lui e avere il piacere della mia donna per me solo, quindi voglio togliere di mezzo il rivale. Ma mi rendo oscuramente conto che il mio desiderio per la donna che amo in qualche modo lo devo anche a lui. Ho inglobato la loro esperienza e poi gliela ho portata via.

Torniamo a Girard: io voglio l’oggetto del mio desiderio perché è stato di un altro, io voglio quell’amore perché è stato dato a un altro, ma questo solo se in partenza già lo desideravo, già lo amavo. Io voglio rubare la mia donna all’altro, ma perché l’amo già. Se non l’amassi già, se non la desiderassi già, potrei essere solo sollecitato come da un film, da una visione pornografica. Non è il loro desiderio, il loro piacere che me la fa desiderare, amare.

Prima deve esserci in me l’amore, anche solo un amore embrionale, un amore che è solo una brace ardente sotto la cenere. Ma deve esserci ed è solo grazie a questo amore preesistente che ciò che vedo mi infiamma, che ciò che lui ottiene mi offende. L'identificazione mimetica non è il punto di partenza, la competizione non è l’inizio, è un momento dello sviluppo del desiderio. Girard ha ragione nel dirmi che il mio è un furto, ma ha torto dicendomi che è con il furto che comincia l’amore.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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