La psicologia e il denaro

22 Novembre 2022



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La psicologia si è applicata al benessere emotivo, alla cura delle nevrosi, meno al rapporto tra l’uomo e il denaro, soprattutto per quanto riguarda  l’agire economico.

Si è sempre supposto che l’economia riguardi il comportamento razionale e ci sia ben poco da spiegare,  mentre la psicologia ha come tema fondamentalmente l’agire irrazionale, le nevrosi e le scelte (emotive) che ci portano all’errore.

Gli psicologi si trovano  frequentemente di fronte alla richiesta di aiuto di persone che soffrono per la giustizia calpestata, per nevrosi da risarcimento, per problemi legati alla perdita di denaro e del proprio status, o ad ambizioni di carriera frustrate. Razionale ed irrazionale, emotività e riflessione si trovano insieme.

Denaro sterco del diavolo.

E' proprio questa espressione della saggezza popolare a farci capire che sul denaro e sul tema dell'investimento economico si concentrano aspetti razionali e irrazionali, riflessivi e pulsionali.  Forse il contributo più interessante della psicologia in questo campo è ancora quello di Freud che ha connesso il campo della libido, cioè gli impulsi con il controllo dell’organismo e delle sue fasi evolutive.

Così, per esempio, la prima fase di sviluppo, quella in cui li bambino si attacca al seno materno che è la fase orale è connessa col prendere, l’avidità, ma anche con un eccesso del dare, la generosità. Viceversa la seconda fase dello sviluppo, quella anale è connessa con il controllo dell’intestino e quindi di più con la manipolazione del denaro, con il trattenere, la parsimonia.

Il buon investitore sarà del primo o del secondo tipo?

Gli studi di Freud non hanno  portato a delle conseguenze pratiche. Bisogna arrivare a un’epoca più recente, a Kahneman (in Italia a Legrenzi) perché lo psicologo si applichi al puro rapporto con il denaro e all’errore economico, scoprendo che anch’esso può essere dovuto a ragioni emotive, ma anche a principi illogici che agiscono in tutti gli esseri umani e che non hanno nulla a che fare con la personalità singola. Gli studi di Kanheman e Legrenzi, per esempio, hanno dimostrato che noi siamo più sensibili a una perdita che a un guadagno. Se guadagniamo 10.000 dollari siamo contenti ma non scossi come quando abbiamo perso 10.000 dollari. Allora stiamo veramente male. Forse azzarda Legrenzi, ciò avviene per un meccanismo che ha salvaguardato l’evoluzione umana. Per l’approfondimento di questi meccanismi kahneman ha vinto il premio Nobel e le sua analisi sono diventate ormai parte integrante  dell’economia. Ma si ha l'impressione che in questo campo molto sia ancora da indagare. Per esempio la vita di ciascuno di noi si differenzia moltissimo in base all'equilibrio sempre instabile tra ricerca della sicurezza ed eccitazione verso il rischio.

Oggi sappiamo che i rapporti tra psicologia ed economia sono molto stretti, eppure come poteva non essere già noto  questo rapporto, dato che molti concetti basilari della psicologia derivano dal campo finanziario? Il primo collegamento che viene alla mente è il termine “depressione” che è entrato nel lessico dopo la grande crisi economica del 1929. E oggi è un termine specifico che indica una condizione psicopatologica totalmente slegata dalle condizioni economiche. Ma anche il campo finanziario è intessuto di espressioni emotive. Si parla infatti di  incertezza, di paura, di instabilità, di euforia, dei mercati e degli investitori.

Eppure, forse per contrappeso, avendo la consapevolezza che toccando il denaro si tocca una sfera molto intima della persona (la pancia, non solo la mente e appunto secondo la tradizione popolare e Freud, l'intestino),  coloro che lavorano nel campo del denaro, appaiono spesso quasi disincarnati. Sono  più spesso magri e si presentano in abiti lucidi, impeccabili, parlano sempre in modo misurato, formale e  sanno controllare molto bene le loro emozioni e il linguaggio corporeo. Come il medico si presenta con il camice e i suoi diplomi appesi alle pareti  per rendere più veloce il processo di affidamento, perché ha a che fare con la paura più grand di ciascuno , la malattia e la morte, anche il consulente ti si presenta  con plichi di carte e diagrammi in modo da rassicurarti, ricorrendo all'oggettività,  ti parla con un tono di voce tranquillizzante e con  le stesse espressioni del viso, può comunicarti che sei sanissimo e che le tue azioni sono salite o che al contrario qualcosa di imponderabile ha causato una catastrofe.

Di qui il tentativo in entrambi i campi, la salute e i soldi, soprattutto in Italia, di fare da sè, il più delle volte, dice Legrenzi, sbagliando.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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