Tentazione

21 Settembre 2018



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Venticinque anni fa  Proposta indecente di Adrian Lyne fece scalpore per il tema scottante che toccava: si può concedere la propria moglie ad uno sconosciuto per una notte in cambio di denaro? E, una coppia veramente innamorata, può cedere alla tentazione e pattuire un tradimento?

Il film si focalizza sul dilemma della moralità, dello scambio dell’amore per denaro, sul valore della fedeltà, richiamando l’arcana tentazione del serpente dell’Eden e della superbia di Adamo e Eva; ma apre anche lo scenario sulla realtà delicata e difficile della fragilità della coppia, che andremo ad esaminare attraverso la teoria dell’amore e i meccanismi d’attaccamento formulati da Alberoni.

Diana e David si recano a Las Vegas per rincorrere un sogno: riuscire a vincere il denaro che serve loro per il progetto della casa dei sogni. Perdono tutti i loro risparmi, ma Diana si lascia lusingare dall’eccentricità di un ricchissimo e carismatico uomo di mezza età che ritiene che lei sia il suo porta-fortuna (Diana lancia i dadi per lui, facendogli vincere un milione di dollari).

Il miliardario, presentandosi al marito di Diana, invita entrambi ad un cocktail party esclusivo per la sera successiva. I due giovani si ritrovano in un ambiente in cui lo status del loro anfitrione lascia immaginare una vita di privilegi, di potere, di dorata beatitudine. Ne sono ammaliati e sedotti e provano sia invidia per quel mondo, sia desiderio di appartenervi.

Durante il party John Gage, con fredda lucidità e volontà di dominio, lancia l’esca: un milione di dollari in cambio di una notte con Diana. Una notte passa in fretta, il denaro resta per tutta la vita…

Diana e David, lusingati - dal denaro lui, dallo status lei - non riflettono sulle ricadute che avrebbe sul loro futuro oltrepassare un limite che non offre possibilità di revoca. L’infedeltà fisica – anche se concordata - va a incrinare le fondamenta del patto di esclusività su cui era edificata la coppia. Infatti, David inizia ad essere geloso, diviene sempre più insicuro nella relazione, teme il confronto con il rivale ricco e potente e accusa la moglie di aver spinto per accettare quella proposta immorale. A nulla servono i tentativi di Diana di rassicurarlo sul suo amore, di ricordargli che il contratto era stato stipulato di comune accordo. Le loro liti divengono così furiose che Diana decide di lasciare David e inizia una relazione con John Gage.

Prima dell’incontro con Gage, Diana e David sono una coppia affiatata, felice, innamorata. Hanno un rapporto sincero, aperto, fondato sulla complicità e sulla fiducia, hanno progetti per il futuro, sono fedeli e appassionati. Hanno costruito un legame forte. Decidendo insieme di accettare la proposta, sanciscono un'alleanza per un fine comune. Perché, allora, in seguito il loro equilibrio si destabilizza? Perché non possono – come avevano creduto – fingere che non sia accaduto nulla?

David è ossessionato dal potere del denaro, l’idea di poter divenire milionario in una notte lo acceca nei confronti della liceità della proposta. Accetta un prezzo per Diana; la rende inconsapevolmente una merce, una prostituta. Diana è attratta dalla fantasia di essere l’oggetto del desiderio di un uomo potente, carismatico, è lusingata di essere corteggiata e desiderata – anche solo per una notte – da un uomo dal rango erotico elevato. Lei sarebbe la favorita, la prescelta, e le si presenta l’opportunità di vivere un’evasione erotica legata ad un’infatuazione divistica.

Entrambi hanno dunque fantasie che non si confessano, che tacciono perchè temono di denudare fino in fondo i loro desideri più oscuri e trasgressivi. Non si dicono la verità. Da qui nasce in seguito il senso di colpa. Per aver ceduto. Per aver sporcato, calpestato, agito ciò che doveva restare una fantasia. Il tradimento non è solo l’atto fisico compiuto da Diana con l’amante di una notte, ma anche la collusione di David perché ciò accadesse. Hanno – forse ingenuamente, forse per troppa sicurezza nella forza del loro amore, per superbia, per tornare al mito biblico - oltrepassato un confine proibito e sono precipitati nel vuoto.

Ma il loro era un legame forte, si amano nonostante la tentazione a cui hanno ceduto e, accettando la propria fragilità, possono riiniziare. Se non c’è dialogo sincero, se la verità non prevale sulla menzogna, se non c’è stato un vero stato nascente è difficile riuscire a ricucire una relazione. Come, purtroppo, avviene sempre più frequentemente oggi, dove prevalgono relazioni fondate su legami deboli che, al primo colpo di vento, come le foglie si disperdono lontano.

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Federica Fortunato

Sociologa e professional coach. Collabora dal 2000 con l’università IULM, ha tenuto corsi presso l’Università Statale degli Studi negli insegnamenti ad indirizzo sociologico e ha collaborato con il Politecnico di Milano. Nel corso degli anni ha partecipato a numerose ricerche universitarie, con l’ISTUR presso committenti privati e istituzionali, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e presso realtà aziendali italiane nel settore del lusso.

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