Quando vedete due che sembrano innamorati, dovete porvi una domanda. Chi di loro due è arrivato a questa intesa perché trovava insopportabile o noiosa o stupida la vita che stava conducendo?
E non amava, non provava nessun sentimento appassionato con la persona con cui viveva, fosse il marito, il convivente o l‘amante? Una persona cioè che inconsciamente era alla ricerca di un nuovo mondo di una nuova vita, di un nuovo futuro? Allora tutti i desideri che ha vissuto nella sua vita premono gridando di soddisfarli ed ecco allora che incontra la persona che glieli fa realizzare. Si, la persona che ti abbraccia e ti dà quella grande felicita diventa per te la porta per entrare in un nuovo mondo, per sognare una nuova vita, per avere un nuovo futuro e un nuovo destino.
E' come se fosse richiusa in un carcere ed ecco che quella persona che l'abbraccia, contemporaneamente le tende le braccia e la libera. Allora sgorga dal suo cuore, dal suo petto, dal suo ventre, un'onda di amore che lo investe.
Si quell'uomo ti sta liberando e - lo intuisci - sta realizzando ciò che hai sempre desiderato avere. E’ lui che, aprendo i cancelli del carcere ti rivela la tua natura, la tua essenza, ti fa capire chi sei, svela i tuoi desideri più nascosti e proibiti e ti fa conoscere ciò che finalmente potrà diventare - anche se non sai ancora esattamente come.
In quel momento, il liberatore o la liberatrice, qualunque cosa poi farà, ai suoi occhi ha già compiuto l’essenziale: ti ha liberata.
E non importa se ti ama o non ti ama, perché ciò che ti ha dato , ciò che ha fatto e ciò che fa, è già amore. Tu non puoi non continuare ad amare il tuo liberatore perché ciò che ha fatto ha un valore eterno. Lo ami anche se non ti ama perché ha un valore immenso, perché lo merita. Sì, il tuo liberatore ai tuoi occhi merita l’amore come lo merita un dio, per la sua sublime eccellenza.
All’inizio non chiedi nulla in cambio, vuoi solo amare, donare, darti, farlo felice perché la sua felicità è la tua felicità. Questo è il modo in cui sorge il grande amore unilaterale . Ed è cosi che si rinnova ogni volta che lo rivedi, ogni volta che lui ripete il gesto simbolico della liberazione. Lo ami perché lo merita, lo ami perché è stata la tua fonte di vita, lo ami come ameresti tua madre anche se non vive con te perché ti ha partorito, perché è tua madre. E lui è il tuo creatore.
Prima o poi viene il bisogno della parità
Ma se questo avviene all'inizio, verrà un momento in cui vorrai essere amata anche tu. Non vorrai solo dare, dare, dare amare amare, fare offerte al dio, essere amata da lui, anche tu vorrai essere una dea, essere portata nell'Olimpo con lui.
Il rapporto unilaterale finisce quando dentro il cuore di chi ama sorge il bisogno della reciprocità, della parità, dell’uguaglianza. E se l’altro non gliela dà, aspetta che gliela dia. E' cosi che chi ama aspetta che l’altro lo ami nello stesso modo.
Perché sorge questo bisogno di parità, quando prima lo amavi proprio perché lo vedevi come liberatore quindi superiore ? Vuol dire che ora gli devi negare le qualità straordinarie che prima gli attribuivi ?
Si, prima lui non aveva bisogno di te, era un dio perfetto in se stesso. Ora, e qui sta il passaggio cruciale, vuoi sentirti anche tu il suo liberatore.
Perché avviene questo passaggio ?
perché questo bisogno di parità e di reciprocità? Deve entrare in gioco un meccanismo primordiale. Un meccanismo presente tanto nell'atto sessuale come nel rapporto figlio madre. Nel rapporto sessuale provi piacere solo se il tuo partner prova piacere , cioè se entrambi vi date piacere. Nel rapporto figlio madre tu ami tua madre perché ti ha dato la vita , ma anche lei ama te perché anche tu le hai dato la vita come madre. Senza di te non sarebbe madre.
Il dio greco ha bisogno degli uomini, delle sue offerte e gli dei si innamoravano degli umani.
Il Dio cristiano ama gli uomini e muore in croce per amore loro Gli dei indiani erano addirittura coppie divine come Shiva e Parvati .
Il bisogno di amore reciproco nasce da questo engramma primordiale. L’amore che è puro dono è perciò solo il momento iniziale del processo che aspira alla sua completezza