Infatuazioni

10 Novembre 2017



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I meccanismi illustrati nell'articolo a fianco, quando agiscono da soli producono una forma di amore che per il suo carattere passionale assomiglia all’innamoramento, ma non è innamoramento perché ha al suo interno un meccanismo che lo distrugge.  Per questo noi le chiamiamo infatuazioni.  Impariamo a conoscerle ed eviteremo molti errori e molti problemi

Incominciamo con l’esempio della  infatuazione erotica. Un’infatuazione erotica può essere molto intensa, sembrare amore, ma l’amore è anche moltissime altre cose…è desiderare che l’altro stia bene, che evolva, che la vita gli sorrida. È desiderare fare le cose insieme e aver piacere nel fare qualcosa per lui. È volontà di costruire insieme a lui, prendere impegni con la vita e con lui. Se quello che proviamo  non è vero amore, il nostro interesse anche se la passione è forte si affievolirà facilmente. Altrettanto facilmente, il nostro partner inizierà a mostrare i segni dell’insicurezza e della sofferenza,  perché l’animo di ciascuno sa quando non è amato. La mente si può ingannare ma il cuore no.
Ci sono poi i casi di amore che cresce quanto più una persona non ci ama o minaccia di lasciarci. Sono le infatuazioni da perdita. Più ci sentiamo in pericolo   più ci aggrappiamo a lei, più la desideriamo. C’è gente che non sa amare se non prova gelosia, altra che si accorge di amare solo quando l’altro stanco lascia.

Il filosofo Renè Girard ha dimostrato che spesso noi desideriamo, siamo affascinati da una persona che appartiene ad un altro e non abbiamo pace finché non la conquistiamo e sconfiggiamo il rivale.  Una volta riusciti la nostra infatuazione svanisce. È l’infatuazione competitiva.

Vi è poi il peggiore meccanismo di amore sbilanciato. È l’infatuazione da dominio caratteristica di persone molto egoiste e incapaci di provare amore. È la caratteristica che accomuna i seduttori di tutti i tempi, descritta da Ovidio nell’arte di amare e musicata da Mozart nel don Giovanni. Questo è il regno della seduzione finalizzata a sottomettere l’altro, umiliarlo, farlo capitolare e poi abbandonarlo nel peggiore dei modi. In passato le ragazze venivano messe in guardia dai seduttori. Oggi invece si pensa che l’amore sia un gioco tutto sommato non pericoloso. Ma il cuore di ciascuno di noi è sempre vergine, è sempre  indifeso.  Una donna oggi supera facilmente la ferita nel corpo, perché la sua reputazione non è più messa in crisi da un rapporto sessuale, ma tutt’altra questione sono le ferite che può portare nell’animo. E anche gli uomini vengono profondamente feriti, non è una questione solo femminile. Le donne non hanno paura a dirlo.

Un altro fenomeno è l' infatuazione divistica,  che ci porta a desiderare, amare, a sopravvalutare il divo, colui uno che eccelle perché e ricco, potete, adorato dal pubblico. Non guardiamo più le sue qualità reali ma siamo schiavi del mito e il giorno in cui dovessimo avere rapporti reali con lui ci accorgeremo che spesso il grande divo nella vita quotidiana è violento, megalomane, capriccioso e superbo. Una donna che era pazza d’amore per  un famoso divo americano, quando  l’ha conosciuto, hanno avuto una breve storia erotica e come risultato ne   ha ricavato un ricordo disgustoso.

Facciamo solo  un  cenno  alla infatuazione da commozione eroica. Se le leggende ci tramandano gli eroici cavalieri che salvano le fanciulle dal drago, oggi è più facile trovare delle donne con marito o amanti violenti e maleducati che si sforzano di cambiarli, di farli diventare gentili, con il loro amore e  la loro  dedizione. E purtroppo, spesso, con scarsi risultati, qualche volta con risultati tragici.
Vi è poi l'infatuazione da invidia competitiva: come possiamo immaginare agisce ovunque ed è fortissima nel simulare un attaccamento amoroso: perchè voglio ottenere quello che ha la mia rivale, anche il suo fidanzato. Ma una volta tolta di mezzo la mia rivale, dopo che l'ho annientata, il fidanzato non riveste per me alcun interesse. Oppure se non riesco a portarglielo via, posso andare avanti anche per lunghissimo tempo pensando a lui, al suo amore che desidero tanto: no, è solo una competizione che ho perduto e mi è rimasto il desiderio di vittoria insoddisfatto.
Anche il piacere che si accompagna sempre a quello cui ci viene spontaneo avvicinarsi, non è necessariamente indice di amore. Un uomo, può piacermi pazzamente e tuttavia non lo amo, perchè non si sono verificati tutti gli altri elementi che rendono un'infatuazione anche se piacevole un innamoramento. Primo tra tutti il fatto che bisogna essere disponibili a innamorarsi, bisogna aver un desiderio fortissimo di cambiar vita, essere stanchi di quello che si fa e si vive.
L'infatuazione da evasione, sorge in chi ha una situazione così insoddisfacente e desidera così tanto uscirne, che si attacca a chi lo fa evadere, gli fa dimenticare il peso dei legami. Allora vi è la possibilità di  buttarsi in una situazione senza essere realmente innamorati, solo  perchè quella persona comparendo in un determinato momento  e avendo certe carattteristiche, appare idonea a favorire l'allontanamento da una situazione sgradevole; ma una volta realizzato il progetto l'investimento diminuisce.

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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