L’isteria ai tempi di Freud e l’isteria contemporanea

8 Febbraio 2021



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È stato Sigmund Freud a dare il maggiore contributo allo studio dei processi psicologici umani ma, nel suo complesso, l’edificio della psicanalisi oggi appare invecchiato e in certi punti franato.

Questa frana è evidente proprio nel campo in cui era stato più innovatore: l’importanza del sesso nei pensieri e nei desideri consci, preconsci o inconsci degli uomini.

Nella sua epoca la sessualità fuori del matrimonio era ancora ampiamente proibita a livello borghese. Era praticata di nascosto e soprattutto era proibita alle donne. Il desiderio sessuale, quando si svegliava, veniva prontamente represso, cioè dimenticato (per Freud rimandato nell’inconscio), dove continuava a vivere sotto forma di fantasie inconsce, continuava a premere. Non potendo esprimersi in parole o atti sessuali, si manifestava in turbamenti psichici (isteria d’angoscia) o in atti corporei patologici (isteria da conversione).

Oggi le donne invece hanno la possibilità di parlare liberamente e di praticare tutto il sesso che vogliono. Non solo hanno un lavoro, fanno carriera, si affermano nel mondo professionale.

L’isteria dell’epoca di Freud, fondata sull’impulso sessuale è scomparsa.

Ma si presenta un’altra patologia, che dipende non dal sesso, ma dalla soddisfazione o insoddisfazione di altri desideri, di altri impulsi di altre mete.

Una di queste è il prodotto della separazione fra sesso e amore e le è stato dato il nome di dipendenza affettiva. Nella dipendenza affettiva la donna invece di approfittare della sua libertà emotiva e sessuale si incatena a un uomo che non la ama, che la domina e ne approfitta perché lei è innamorata e lui no.

Lei vorrebbe farlo innamorare ma non riesce perché i mezzi seduttivi ordinari e il sesso che gli offre in abbondanza non servono a suscitare l’innamoramento, per cui diventa una schiava d’amore.

Questa patologia è diffusa perché avviene che un uomo abbia una relazione anche senza essere innamorato, con una donna che invece si innamora veramente. Poi, in base al principio che ciascuno è libero, lui se ne va, poi torna quando vuole. Lei lo aspetta ansiosa, innamorata, ma in lotta con se stessa, perché ha la visione di sé come donna libera, emancipata che fa quello che vuole e l’emancipazione le impedisce di imporre limiti, proibizioni all’altro.

Contemporaneamente avviene un altro fenomeno legato alla vita professionale della donna. Essere inseriti nella vita professionale significa essere in concorrenza con tutti per i posti e i ruoli di prestigio, la ricchezza, la notorietà e il potere. Questa competizione sociale può facilmente entrare nella coppia.

I maschi, tradizionalmente, hanno sempre mirato a primeggiare socialmente perché le donne sono sempre state propense a desiderare e ad amare chi emerge e domina. Il successo maschile, perciò, rafforzava o comunque non indeboliva la coppia, salvo in casi di competizione personale come per Auguste Rodin e Camille Claudel. Oggi la donna può raggiungere il suo stesso successo, lo stesso potere, può svolgere la sua stessa funzione, può superarlo, farlo apparire inferiore e fargli perdere la sua attrattività amorosa e sessuale.

Sono le loro vicende esterne, i loro successi e insuccessi mondani che modificano, intensificano o indeboliscono, il loro rapporto erotico amoroso.

All’opposto del secolo scorso la donna frustrata sul piano professionale o sociale esprime il suo disagio con il partner come minore desiderio sessuale. E lo stesso accade al maschio. I più diversi successi e le più diverse frustrazioni professionali e sociali si esprimono, cioè, nel linguaggio del sesso che viene a sua volta letto come amore.

Ciascuno di loro, infatti, poi si domanda “lo amo meno? O è lui che non mi ama più?”. Ne nascono crisi amorose, accuse, gelosie, angosce, rimproveri che in realtà hanno una causa nel loro rapporto dentro il mondo sociale. Il sesso è il linguaggio con cui queste tensioni si esprimono.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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