La costruzione dell’identità  in un mondo che cambia

16 Febbraio 2021



La costruzione dell'identità  in un mondo che cambia
La costruzione dell'identità  in un mondo che cambia

Ripercorrendo il Novecento e il cammino della psicologia incontriamo dapprima la psicoanalisi.

Oggi non riusciamo quasi a comprendere quale forza vitale abbia sprigionato. Due elementi sugli altri: la psicoanalisi rispondeva ai problemi della famiglia borghese e anticipava una grande crisi: quella del patriarcato e quella, conseguente della figura maschile.

La scoperta, o invenzione, dell’inconscio  non è sufficiente a spiegare come la psicoanalisi sia riuscita a parlare al mondo femminile. Lo spiega l’inconscio  sessualizzato. È stato portare l'attenzione sulla sessualità rimossa, proibita, in particolare alla donna durante un secolo, l’Ottocento, che aveva esasperato la repressione sessuale sino a farci credere che fosse sempre stato così. Invece, storicamente non è vero. Né il medioevo aveva represso la sessualità e tanto meno ciò era avvenuto sino alla fine del Settecento.

Con la crisi della psicoanalisi, si è diffuso un sincretismo fortissimo tra i vari approcci. Ma nel frattempo la psicologia è cresciuta, si sono affermati diversi paradigmi,  e soprattutto si sono messi a punto nuove metodologie. Le ricerche sul campo, hanno portato a una psicologia più moderna, più in grado di rispondere  al bisogno di tante persone che soffrono con terapie mirate.

Gli approcci  della psicologia sono oggi assai più evoluti, si conoscono tecniche che funzionano bene, senza tenere le persone per anni su un lettino. Vi sono forme di sofferenza per le quali si è dimostrato, ad esempio gli attacchi di panico e molti altri, che il trattamento elettivo è di tipo psicologico. I farmaci non risolvono il problema. Un buon trattamento psicologico sì.

E tuttavia, anche se curiamo gli attacchi di panico, con i quali in un momento o l'altro della vita si trovano ad avere a che fare il 30% delle persone. Se curiamo i disturbi d'ansia, se curiamo i disturbi ossessivi che sono la risposta di una società burocratizzata,  anche se gli interventi sono stati strutturati sempre meglio e validati, manca qualcosa. Cosa manca?

Il lungo processo di crescita

L’essere umano diventa adulto in un lungo processo di crescita. James diceva che la socializzazione (la crescita si accompagna alla socializzazione) è un lungo lavoro che impegna il bambino prima e l’adulto poi, durante tutta la vita.

Ora, questo lungo processo di crescita avveniva in famiglia, attraverso la scuola e la religione. Il ruolo del sacerdote del confessore, di colui che ti accompagnava spiritualmente nella crescita è stato assolto bene o male per un secolo, in ambito laico, dalla psicoanalisi. Quando andavi da uno psicoanalista per 5, 6 anni, non ti limitavi a palare dei tuoi problemi ma avevi a che fare con una figura con cui dialogavi, verso la quale avevi rispetto e che ti dava delle regole rigide; attraverso questo rapporto tu crescevi diventavi adulto, ti staccavi dalla famiglia e prendevi il tuo posto nella società.

Possiamo dire che lo psicoanalista all'inizio del secolo e per un certo periodo di tempo, si accompagnava alla figura del prete, del confessore, della figura che ti accompagnava spiritualmente a crescere. Era la guida di un‘élite, che coesisteva con quelle famiglie rimaste forti e capaci di guidare i loro figli.  Vi era veramente in questo periodo nelle persone un bisogno di conoscersi intimamente.

Dove ha fallito la psicoanalisi?

Ha fallito perché è prevalso il "solve" (sciogliere), il lato distruttivo liberatorio, qualcosa a cui Freud si era opposto tenacemente, ma a cui, nel tempo, in mano ai suoi eredi, il suo metodo delle libere associazioni portava.  Inoltre legava troppo strettamente e troppo a lungo il paziente al medico, mentre oggi con la società in continuo cambiamento, in una società piena di regole, di complessità, i disturbi psicologici sono profondamente cambiati.

 

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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