L’amore che evolve

7 Novembre 2019



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La nascita del noi

Ogni relazione all’inizio è perfetta, idilliaca e facciamo progetti, condividiamo sogni, speranze, valori per costruire un nuovo mondo. È il mondo del nostro noi, che nelle intenzioni vorremmo custodire per sempre intatto attraverso l’amore reciproco.

Ma con il tempo le cose cambiano. La vita è in perenne divenire e oltre alle gioie e ai traguardi, ci pone di fronte a imprevisti, a dolori, a decisioni difficili, a seduzioni. Di rado tutto accade repentinamente. La maggior parte delle volte il mutamento è inizialmente impercettibile, discontinuo, ma sono quelli i momenti in cui si possono aprire delle crepe. Anche nelle relazioni più solide e portare ad un’evoluzione divergente della coppia.

Nell’indimenticato capolavoro di Cronin, La cittadella (1937), dal quale sono stati tratti film e sceneggiati, si intrecciano il tema del sociale e quello del grande amore che nasce tra il giovane e idealista dottor Andrew Manson e Cristina, la maestra del villaggio di minatori nei quali entrambi lavorano. Sono poveri, ma animati da grandi speranze, generosi, altruisti e guidati da valori etici molto elevati. Andrew si sta impegnando nello studio per migliorare le condizioni di vita e di salute dei minatori e Cristina appoggia con tutta se stessa il progetto del marito. È per la sua bontà, per il suo altruismo, per i suoi valori che lei si innamora di Andrew.

L'amore che cresce

La loro vita è ricca di significato, perché l’amore e la gratitudine delle persone che Andrew ha in cura, anche se non possono permettersi di pagarlo, ripagano Andrew di tutti i suoi sforzi e del suo impegno e allo stesso tempo inorgogliscono Cristina, che lo ammira e lo ama incondizionatamente.

Andrew e Cristina sono felici, si amano immensamente e ogni piccolo successo di Andrew rappresenta un successo anche per Cristina, che gli dona tutto il suo appoggio, lo aiuta, sacrifica la sua professione per seguire e contribuire ai progressi medici e sociali del marito.

Finchè giungono a Londra. Qui qualcosa cambia.

Andrew lentamente si lascia sedurre dal mondo del successo economico e dal prestigio, trasformandosi sotto gli occhi di Cristina in un uomo superficiale, avido, adultero. La loro relazione inizia a vacillare, lei si chiude in se stessa, perché lui è divenuto suscettibile e permaloso ad ogni tentativo della moglie di ricondurlo alla coscienza. Tra loro si apre una crepa che diviene sempre più profonda. Cristina non riconosce più in Andrew l’uomo umile e altruista che ha sposato; Andrew diviene ossessionato dai soldi e si lascia irretire dalla possibilità di facili guadagni a scapito dell’etica che lo ha sempre sorretto.

La loro unione, il loro legame forte vacilla, si sta sgretolando perché lo scopo comune che fino a quel momento li aveva tenuti uniti, alimentando anche il loro amore di coppia, viene sostituito da un progetto individuale che non tiene conto del noi collettivo. La seduzione che status e denaro rappresentano per Andrew gli fanno prendere una strada che porta ad una evoluzione divergente di coppia. Cristina, infatti, non condivide il nuovo progetto, le sembra un tradimento di tutto ciò che fino a quel momento Andrew è stato, non lo riconosce più.

Poi accade qualcosa: vedendo l’incapacità di uno dei colleghi durante un intervento chirurgico, che porta alla morte di un uomo, in lui si fa strada il senso di colpa e la sua coscienza si risveglia. Allora corre a casa, trova Cristina, che è pronta ad accoglierlo e la loro riconciliazione li fa sentire ancora uniti e innamorati come all’inizio. Vivono giorni di felicità febbrile, parlando instancabilmente dei loro nuovi progetti. Andrew è tornato quello di sempre e Cristina gli dona senza remore la sua fiducia incondizionata.

L'amore è costantemente sfidato

Come sappiamo, la loro rinnovata felicità sarà breve, perché Cristina morirà sul colpo investita da un’automobile, lasciando Andrew nel dolore e nell’angoscia più profondi. Ma quei pochi giorni erano stati sufficienti perché Andrew, recuperato il suo senso etico, possa riprendere la strada e il progetto che insieme avevano perseguito per tanti anni e portarlo avanti da solo per entrambi.

L’amore, ci mostra il romanzo, è “qualcosa che viene continuamente sfidato, scosso, messo alla prova. E che può continuamente rinascere. O, al contrario, attenuarsi, degradarsi, sparire”, come sostiene Alberoni.

E la coppia che dura, la co-evoluzione, è data proprio dal sapersi rinnovare attraverso le crisi, dalla sua capacità di cambiare e di rinascere.

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Federica Fortunato

Sociologa e professional coach. Collabora dal 2000 con l’università IULM, ha tenuto corsi presso l’Università Statale degli Studi negli insegnamenti ad indirizzo sociologico e ha collaborato con il Politecnico di Milano. Nel corso degli anni ha partecipato a numerose ricerche universitarie, con l’ISTUR presso committenti privati e istituzionali, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e presso realtà aziendali italiane nel settore del lusso.

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