La vertigine dello smartphone

21 Agosto 2022



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Un fatto non si origina mai nel momento in cui accade, scriveva l'alpinista Jelencic, scalatore delle più alte vette del Karakorum. Qualsiasi fatto è la risultante di una lunga catena di eventi e forse addirittura di un singolo evento scatenante. Lui parlava delle scelte che portano al successo o fallimento di un alpinista, nelle sue imprese, dal primo allenamento alla vetta o alla resa. Non sono un alpinista,  mi rubano il pasto che mi sono portato da casa, i colleghi di lavoro rubano il mio tempo per fare i loro comodi, un automobilista mi taglia la strada, un famigliare usa parole feroci che mi squassano il cuore e la pazienza, l'impianto di condizionamento a casa si guasta, il conto corrente pende pericolosamente verso il rosso. E' notte fonda e mentre raggiungo trafelato l'agognato riposo, dopo 12 ore e passa di lavoro, mi cade dalle mani frantumandosi a terra il mio smartphone. E' morto apparentemente o comunque non dice più nulla, non vibra, non lampeggia, non comunica. Dentro quella morte apparente c'è una serie TV, messaggi di amici, amori, immagini seduttive d'ogni genere, notizie sugli alieni, draghi, comete, bombe, soldi e ghiacciai, la mia economia.

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