Ciao Cristina.
Tre anni fa sono stata lasciata dal mio ragazzo, un artista di arti visive e avevo sofferto moltissimo; in seguito incontravo sempre persone inadatte, nessuno che riuscisse a coinvolgermi. Finalmente ecco Giorgio. Abbiamo entrambi 38 anni, mi sono sentita subito attratta da lui. E lui da me. Ci siamo messi insieme quasi subito. Abbiamo passato insieme cinque week end di fila. Peccato che il suo posto di lavoro è a cento chilometri da me, nella città dove abitano i suoi genitori. Giorgio lavora nelle forze dell’ordine, ha una divisa, non usa le armi per lavoro ma è addestrato a usarle. Ha un modo di fare molto maschile, che mi è piaciuto subito.. Tutto procedeva bene, mi ha persino presentato al telefono la sua famiglia. Ci sentivamo continuamente. Poi di colpo, quattro giorni fa, è sparito, Ho cercato di chiamarlo, ma invano. Mi ha risposto solo con un messaggio che ha molto da fare, che deve fare un corso di aggiornamento e che il suo lavoro è molto importante, che l’aveva un po’ trascurato per me. Mi sono sentita malissimo, ho pianto. Mi sono chiesta cosa non andasse in me. Perché una volta che mi piace tanto una persona, questa scappa. Le ultime due volte abbiamo provato a fare l’amore in modo completo e lui ha incontrato delle difficoltà. A me non importa perché lo amo.
Carissima Teresa,
lei forse non ci ha fatto caso, ma la sua lettera segna un cambiamento di mentalità: il ritorno del fascino della divisa. Negli anni scorsi avevamo abolito dalle nostre menti l’idea stessa della guerra e, per contagio, si guardava con sufficienza a chi abbracciava la carriera militare e indossava la divisa. Poiché ci sembrava che fosse scomparso il nemico, la classe dei cavalieri, l'audacia dei combattenti non ci serviva più. E, al posto di una divisa che esalta un fisico robusto e allenato, il coraggio, le virtù guerriere, si sono affermati altri modelli come il gender.
Questo bel ragazzo dal fisico atletico, i capelli corti, la postura eretta e i modi decisi, le è apparso solido, le ha dato subito fiducia, ha visto le qualità che lei ricerca in un uomo e se ne è innamorata. Jung le domanderebbe: si è innamorata dell’uomo o della maschera? Quando si incontra qualcuno che appare molto vicino al proprio ideale, si dovrebbe stare doppiamente cauti. Perché è facile perdersi.
Eppure io credo che il vostro incontro sia stato felice. Lei ha provato un'immediata attrazione e si è lasciata andare tra le sue braccia. Si è sentita subito accolta, voluta, amata. E credo che anche lui abbia provato una forte attrazione per lei. Cinque week end insieme intensi e pieni d’amore possono costituire già il nucleo pulsante di un innamoramento. Poi, improvvisamente, questo ragazzo è fuggito, non solo spezzandole il cuore, ma rafforzando la sua insicurezza per cui lei si domanda cosa ha che non va. Ma il suo allontanarsi è stata soprattutto una delusione cognitiva: come ha potuto un ragazzo così serio, che fa la vita militare, che sa il valore della parola data, andarsene senza darle una spiegazione, senza dirle quali erano i suoi problemi senza darle la possibilità di superarli insieme? Anzi, non sono neanche sicura che anche adesso non possiate ritrovarvi. Io non credo che si sia trattato di un caso come quello di nove settimane e mezzo, dove tutto l’amore e la passione svelano la perversione di un uomo che ha bisogno delle situazioni più estreme per poter avere un rapporto sessuale. Voi eravate due giovani che si stavano innamorando, cosa può dunque essere successo? Prenderei in esame proprio la questione la questione sessuale. Forse il suo ragazzo ha delle difficoltà e non ha avuto il coraggio di parlargliene. Quando siete stati insieme ha sperato che tutto andasse bene, e ha così aggiunto ai suoi problemi anche l’ansia da prestazione. Ed è stato allora che ha avuto vergogna, ha avuto paura di suscitare in lei commiserazione e compatimento, ed è fuggito. Cosa le posso consigliare? Di non deprimersi. Se quest’uomo le è indispensabile, se lo ama, si faccia avanti. Gli scriva delle lettere piene d’amore, lo faccia sentire amato, compreso, lo vada a prendere.
Cristina Cattaneo Beretta