Il Sé anfibio emerge giocherellone. Il feto fa le capriole, succhia il dito e se ha un gemello ci gioca.Il mammifero gioca,
Le ricerche in utero dimostrano che il bebè prova esperienze diverse nel toccare sé stesso e nell’accarezzare il gemello, esperienze che si riproducono anche dopo la nascita. Acquatico o aereo il cucciolo umano sa giocare.
Il piacere omeostatico di coccole e poppata diventa un campo emozionale, nascono mappe sincroniche di memoria tra mamma e bebè. L’estasi del seno diventa il germoglio della sessualità adulta. Quando l’amore illumina l’attaccamento nasce la coppia archetipica, triade indispensabile di una umanità felice.
Nei periodi solstiziali i mondi comunicano. Il regno vegetale, il mondo degli spiriti di natura, tutte le intelligenze dell’esistente ritrovano il linguaggio universale perso nel crollo di Babele.
Se sappiamo ascoltare, anche i veli dell’Oltre diventano trasparenti. Gli amati defunti ritrovano gioco, danza, risate.
Percezioni transmodali si risvegliano nel gioco. Luci e ombre nutrono le menti di razza.
La macchina pensante del terapeuta si accende nel gioco cosmico del curare/essere curato. L’umorismo condisce le sedute terapeutiche “ridendo con…” e mai “ridendo di…”
I bambini sanno giocare con i loro problemi e dispiaceri, e lo insegnano agli adulti diventati troppo seri.
La vita, così breve, è il gioco del “cucù settete” delle anime che si incontrano per creare nuovi miti e tracce di civiltà.
Il mare di giocattoli che invade oggi il pianeta soffoca i desideri e sogni infantili, triste surrogato di genitori costretti a lavori totali. Il corpo, con le sue sensazioni, è ancora il vero giocattolo che accompagna le tappe vitali, sviluppando motricità, linguaggio e geometrie sacre.
Nascono spazio, tempo ed emozioni nei campi relazionali.
Gli anziani giocano con i ricordi, luci e profumi, dove le mani, ancora antenne, sanno pregare e accarezzare i piccoli.
Risatine complici di anziani nel parco ricordano antichi giochi “del dottore” della nostra infanzia.
La figura sbiadita nello specchio si anima con la freschezza dell’acqua e la risata del saluto al sole.