La trasfigurazione negli anziani innamorati

20 Aprile 2018



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Una caratteristica dell’innamoramento è la capacità di considerare chi si ama come perfetto, come il più bello, come colui che non vorremmo scambiare con nessuno al mondo, neanche con la diva o il divo più famosi. E questo avviene perché negli innamorati c’è un processo di “trasfigurazione” che permette di vedere l’altro con gli occhi deformati dalla fantasia, dal sogno, dal ricordo. Trasfigurazione che diventa una componente ancora più importante per chi si innamora di un anziano o continua a provare un’attrazione erotica verso l’amato o l’amata fino alla vecchiaia.

Già nel sesto secolo dopo Cristo, Paolo Silenziario scriveva: “Amo di più le tue rughe, Filinna, che lo splendore della giovinezza.” E lo stesso autore precisa che non si tratta di un amore spirituale ma che è proprio attratto dal corpo della vecchia amante. “Mi piace sentire nella mano \ il tuo seno, che piega più pesante \ le sue punte, più del seno diritto \ d’una ragazza. Il tuo autunno è migliore \ della sua primavera ed il tuo inverno \ è più caldo della sua estate.”

Théodore Agrippa d' Aubigné nel 1616 scrive la frase divenuta poi famosa: “une rose d’automne est plus qu’une autre exquise”.

John Donne, tra il ‘500 e il ‘600, diceva: “non chiamare fosse queste rughe; se lo fossero, \ sarebbero le fosse dell’Amore; che se non è qui, non è in alcun luogo. \ E tuttavia l’Amore non giace qui morto, ma vi risiede, \ devoto alla sua buca come un anacoreta.”

Ancora recentemente, in una canzone di Angelo Branduardi e Roberto Vecchioni si ripeteva: “Una tua ruga bella di stanchezza \ di più mi intriga della giovinezza.”

Eppure, nonostante numerose testimonianze reali, c’è in genere una certa resistenza a immaginare la seduzione fra corpi avvizziti. Sebbene ancora oggi molti anziani testimonino di essere attratti anche fisicamente dai coetanei, soprattutto in una società come la nostra che ha il mito del giovanilismo, dell’efficienza, del dinamismo, e rinnega tutto ciò che richiama la vecchiaia, si fatica a considerare la possibilità che la relazione con una persona anziana possa essere anche fatta di fantasia e sui desideri.

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Rosantonietta Scramaglia

Laureata in Architettura e in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito il Dottorato in Sociologia e Metodologia della Ricerca Sociale. Ha compiuto studi e svolto ricerche in Italia e in vari Paesi. Attualmente è Professore Associato in Sociologia presso l’Università IULM di Milano. È socia fondatrice di Istur – Istituto di Ricerche Francesco Alberoni. È autrice di oltre settanta pubblicazioni fra cui parecchie monografie.

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