Autentico amore

12 Gennaio 2018



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Niente ci fa sentire vivi come l’amore e tale esperienza dona anche una sensazione di profonda autenticità.  

Cosa rappresenti il sentirsi autentici per l’uomo moderno non è facile a definirsi, perché è qualcosa di cui non facciamo molta esperienza; siamo nell’era della riproducibilità in serie e non vi è quasi più nulla che abbia la caratteristica di essere unico, non riproducibile. Le nostre scelte, i nostri gusti e interessi, modi di vestire e comportamenti sono sempre più omologati. Ci differenziamo sulle inezie. Ma l’amore ci dona l’esperienza di sentirci unici, amati per i nostri pregi e difetti e di amare una persona e lei sola: è infatti l’unico legame forte che si contrae da adulti

È facile capire perché la creazione di un legame forte comporti una totale revisione di noi stessi, dei nostri valori e della gerarchia delle “importanze”; il nostro mondo viene ridefinito e rinegoziato con la persona amata. Ma tutto avviene solo a partire dalla capacità, non così diffusa di avere il coraggio, quando ci innamoriamo, di metterci a nudo e confessare tutto di noi, anche fatti del nostro passato a causa dei quali potremmo essere respinti o deludere. Infatti, se l’altro ci perdona lo avrà fatto per sempre. Ma se non lo facciamo perdiamo la possibilità di essere amati per quello che siamo e vi è sempre il rischio che il nostro partner venga a sapere cose da altri e non ci perdoni. Quindi autenticità significa anche capacità di essere veri.

Per questo si può paragonare l’esperienza di due persone che si amano profondamente, l’esperienza dell’amore vissuto, a un regno di cristalli, dove tutto riluce ed è prezioso, bellissimo, ma al contempo fragile. Un gesto, una frase sbagliata possono fare enormi danni. Ma al contempo, l’amore è un’esperienza di tale potenza e rivitalizzazione che porta a trasformazioni integrali e permette di guarire vecchie ferite, complessi, traumi del passato. Essere amati dona sicurezza e coraggio, tanto che può stimolare l’espressione di talenti che non erano emersi e permettere lo sviluppo di un nuovo senso che riorganizza tutto: è il senso della felicità, che consiste nel fare spazio a tutto quello che crea sintonia, armonia, bellezza e dimenticare di tutto ciò che porta distonia, tristezza disarmonia. Si diventa più buoni, più tolleranti, più empatici.

L’amore  è come un dio che entra nelle nostre vite e richiede la cura e l’attenzione di un dio. Richiede un sapere, una cura, un’attenzione, un linguaggio, un rispetto, elevati ed adatti alle cose grandi. Niente resiste senza cura e dedizione, neppure l’amore. Infatti noi non ci trasformiamo in esseri perfetti solo perché ci siamo innamorati. Nella relazione con la persona che amiamo emergono tutte le paure, le chiusure, gli egoismi, i difetti che abbiamo assorbito nelle esperienze di vita. Ci sono individui che, cresciuti abituati a essere al centro dell’attenzione e a veder soddisfatti tutti i loro desideri, portano questo egoismo nell’amore e pensano che amare consista nell’essere serviti. Altri che hanno fatto sempre l’esperienza di doversi adattare, sono propensi a essere accondiscendenti… così lo diventano due volte, perché in amore l’altro è la creatura che suscita la nostra maggiore dedizione. Oppure vi sono persone possessive che tolgono spazio all’altro perché vogliono averlo tutto per sé e arrivano a impedire in modi palesi o nascosti che esprima i suoi talenti. Vi è infatti la tendenza di alcuni individui a temere che l’altro cresca troppo e lo oscuri, o trovi altre persone più interessanti.

Non è difficile immaginare che tutte queste azioni uccidono l’amore: nessun amore può durare a lungo solo perché ci si ama e ci si piace, se ci si comporta in modo rozzo ed egoistico. Nessun amore dura se non entrano in campo una serie di comportamenti che fanno capo alla morale universale: significa trattare bene chi amiamo, essere gentili, fare quello che possiamo per farlo stare bene e non approfittarci delle sue debolezze, ma aiutarlo a superarle. Non mentire, non tradire la sua fiducia, rispettare al massimo lui e ciò che gli è caro. Sono cose semplici, ma non facili ed è su queste che la maggior parte degli amori si infrange.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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