L’amore è energia vitale

15 Marzo 2021



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L’amore universale è energia vitale.
Non si può creare, non si può distruggere.
Esiste e agisce su di noi, come fosse l’involucro denso dell’atmosfera: la sfera benefica del nostro Corpo Celeste.

L’amore terreno è l’infinitesimale espressione di questa incalcolabile meraviglia. È azione che partorisce azione, movimento, corrente, flusso.

L’amore tra due esseri viventi è come una dinamo, quella di un tandem.

La dinamo alimenta la luce per illuminare il percorso di una bicicletta a due, che viaggia in equilibrio coordinato, sotto la spinta di una pedalata in sincrono.

Chi sta davanti conduce ma deve avere la misura di chi gli sta seduto dietro, perché è corresponsabile di chi viaggia con lui.
Chi sta dietro si affida alla volontà di chi manovra e lo supporta sia con forza muscolare sia manifestando fiducia.
I due ruoli sono interscambiabili, lavorano insieme, per raggiungere una meta, qualunque essa sia.

Quando però i due pedalatori si fermano, la dinamo non genera più luce, l’equilibrio della coppia diventa instabile, si annulla ogni potenziale di sincronicità.

Attingendo – per un’indagine creativa sull’amore – alle definizioni della Fisica, immaginiamo la nostra coppia di ciclisti come un unico “sistema”.

Secondo il fisico britannico Paul Adrien Maurice Dirac, infatti: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, anche dopo la loro separazione, ma come un unico sistema”.

L’amore è dunque l’energia che ci fa sentire legati, coordinati, in sintonia con l’altro, e si alimenta dell’amore stesso che proviamo, sentiamo, produciamo.

Anche il contatto (fisico/sessuale) genera nei corpi un flusso di informazioni: percettibili e impercettibili.
Tanto più intimo e intenso è il rapporto (fisico/sessuale) tanto più forti sono le legature dei due corpi che risuonano come note unite di una stessa melodia.

Nell’atto sessuale lo scambio di liquidi (seminale e vaginale) è uno scambio di energia che dà origine a un legame.

Questo accade sia in una potente chiamata d’amore, sia in una relazione puramente erotica. Anche in quest’ultima si creano delle connessioni che apparentemente hanno una durata limitata all’atto sessuale ma che, di fatto, influiscono in modo profondo e talvolta anche duraturo, sull’essere.

In ogni caso, si suggella un’unione e si crea un’informazione ritentiva sia per la mente sia per l’anima.
Si crea una memoria che influisce positivamente o negativamente sull’essere, a seconda di come viene vissuta l’esperienza.

In ogni bacio, in ogni abbraccio, in ogni carezza, in ogni scambio c’è un passaggio di energia vitale.

Il sesso è un serbatoio di benefìci, se praticato in armonia secondo il reciproco sentire dei due amanti e se in linea con i rispettivi tempi del desiderio.

Altrimenti è pratica meccanica del piacere, che sottrae energia e svilisce i due amanti. È uno sfogo biologico che indebolisce corpo e mente, in sottrazione di energia vitale.

È fondamentale per il proprio benessere capire, da subito, con chi stiamo condividendo la nostra intimità e la nostra energia vitale, perché ognuno conserva memoria dell’energia dell’altro. Benefica o malevola che sia è sempre una forza trasformatrice.

Occorre avere consapevolezza della relazione che abbiamo instaurato, della concretezza della relazione stessa o della sua stessa fugacità.

I nostri corpi sono come strumenti musicali, possiamo risuonare come arpe in una vibrazione armoniosa, ma senza il corpo e le dita di un abile arpista siamo solo l’ala di un angelo che non può volare.

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Luisella Pescatori

È direttore artistico e della didattica di Atelier la sua agenzia letteraria di Milano. Si occupa di editoria, di comunicazione e di rappresentanza di autori. Professionalmente si forma in Teatro, recitando in diverse compagnie di giro, in spot pubblicitari, in produzioni cine-televisive. Il Teatro è oggi uno dei plus delle sue docenze, esclusivamente individuali, di scrittura creativa. Ha lavorato per diversi anni in un’importante web agency milanese. È coautrice de “La profezia delle triglie” testo adottato come materia di studio al corso “Sociologia della devianza” Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria. Scrive su Huffpost.

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