L’amore è fede

26 Ottobre 2025



Affresco Madonna col Bambino e angeli

     Dall'agape, (in greco antico, ἀγάπη significa amore, carità), all'Ultima Cena, le scritture abbondano di pranzi in cui si condivide il cibo in segno di amore fraterno, e si parla d'amore come il più elevato dei sentimenti umani. Non a caso, Platone scrisse il suo «dell'amore» sotto  il titolo «Il convito».

Il fatto che il termine “amore” sia stato e sia tuttora adoperato in tutte le salse senza alcuna definizione precisa, e che se ne facesse abuso con la pretesa di detenere quello vero, unico, autentico, ne impedisce una rappresentazione chiara, anche perché da sempre, l'amore è mobile, impalpabile, sfuggente ad ogni spiegazione razionale.

Tuttavia, la parola non conteneva per niente il significato moderno, il cui senso più noto e anche più confuso è racchiuso nell'espressione “fare l'amore”, che per quanto proponga forse consciamente di unire “agape” ed “eros”, fonde più accezioni, (anche talvolta nascoste), non solo differenziate, ma a seconda della situazione, talora incompatibili.

È importante sottolinearlo, perché  sappiamo per esperienza che nulla più della sessualità scatena i moralismi di ogni genere.

Nell'Antico Testamento, il riferimento all'amore non ricorre più di tanto a eccezione del Cantico dei cantici, e possiamo illustrare il nostro proposito sul senso, con le parole di Davide, tratte dal «Secondo Libro di Samuele»:  

"Gionata, per la tua morte sento dolore,

l'angoscia mi stringe per te,

fratello mio, Gionata!

Tu mi eri molto caro;

la tua amicizia era per me preziosa

più che amore di donna.

Perché sono caduti gli eroi,

sono periti quei fulmini di guerra?".

Si tratta di un amore virile, trasceso dal campo di battaglia e concretizzato nell'amicizia maschile, non molto diverso da quello ellenistico, il quale con Platone ne «Il convito» lo introduce allo stesso tempo in quanto principio originario, cioè rappresentazione divina, e desiderio, che unisce gli esseri provocando in loro un'attrazione mutua anche necessaria alla loro continuità.

"E se pare anche a voi, si può passare l'ora con diletto, facendo discorsi; e cominciando da man ritta, ciascuno di noi avrebbe a dire una laude ad Amore più che può bella."

 

Occorre precisare che l'amore erotico (tra uomo e donna?) nel mondo ellenico non godeva  di un apprezzamento dei più positivi, e la mitologia come la tragedia sono ricchi di esempi anche agghiaccianti: se le guerre elevavano l'uomo maschio a eroe, la donna era destinata a sofferenze particolarmente crudeli, dato che la gloria non l'accettava sotto i suoi allori. Da Pandora a Penelope, da Eco ad Agave e Medea, l'amore è sinonimo di dramma e disastro.

Eschilo (525-456 a.C.), ne «Agamennone», per voce di Cassandra, la bella profetessa che respinse Apollo ragione per cui diventò schiava, riassume l'idea, con i ripetuti:

                 "Ahimè, ahimè!",

e con la confessione al coro degli anziani:

          Il coro degli anziani: "Perché testimoniare e giurare? Questo

                sta per salvarci?

                Certo, ammiro che cresciuta al di là dei mari, in una città

                straniera, tu possa parlare come se fossi sempre stata qui.

          Cassandra:  Il profeta Apollo mi ha fatto questo dono. 

         Il coro degli anziani: Il dio non era affatto colto dall'amore?

         Cassandra: Una volta, il pudore mi avrebbe impedito di

               concederlo.

          Il coro degli anziani: Certo, chi detiene la potenza ne abusa.

          Cassandra: Fu un lottatore violento, perché il suo cuore era

               riempito di amore per me.

          Il coro degli anziani: Gli hai concesso di unirsi a te, come fanno

               quelli che si amano?".

Poiché si inserisce nel mito, la tragedia accenna  con maggiore agevolezza al costume invece che alla morale, contrariamente alla filosofia già nelle mentalità di allora, fosse un sentimento che coinvolgesse e assillasse addirittura gli dei, e che qualche modo, li precedeva.

Luc Ferry ne «Mitologia e filosofia» avanza a proposito del matrimonio di Zeus  con  Meti (la sapienza) e Temi (la giustizia):

"Il significato dei suoi due primi matrimoni è quindi chiaro: senza di essi, non sarebbe stato maestro dell'universo, garante dell'ordine cosmico e re degli dei."

Se non possiamo sfuggire alle immagini ancestrali del maschile — esigente, esposto alla luce del sole — e del femminile — rimasto nell’ombra, pur rivestendo un ruolo fondamentale — allora dobbiamo riconoscere che anche l’amore si presenta, oggi, come una forma di oppressione: più funzione che sentimento, più struttura che unione o presentimento. Questa concezione, più diffusa in Oriente che in Occidente, suggerisce che né il sentimento né il desiderio occupano ancora un "posto privilegiato."

Stranamente, fu l'amore incondizionato, quello attribuito a Dio nei confronti degli umani, che cagionò l'emergenza dell'amore che chiameremo sentimentale, sebbene possa rispondere a un'infinità di definizioni. L'amore cristiano, del resto, se non quello incondizionato di Dio, viene descritto per difetto, in negativo, per tutto quello che non è o non deve essere, come nella Prima lettera di Paolo ai corinzi. All'amore incondizionato, doveva pure corrispondere qualche fatto, qualche concretezza, che confermasse la visione metafisica a cui ci si appellava.

La svolta fondamentale a livello religioso, rispetto al Giudaismo, consistette però in un salto vertiginoso: Alla legge inviolabile iscritta nella Torah si sostituì la fede; e ciò non è senza un legame profondo con l'amore, sebbene le autorità ecclesiastiche romane ristabilirono poi precetti che drasticamente vincolavano alle osservanze primitive l'individuo.

L'amore, di fatto, è fede nei propri sentimenti, nell'altro, e in quello che si congiunge dicendo “noi”.    

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Michel Besson Bernasconi

Originario di Grenoble, si è appassionato da giovane alla cultura e al patrimonio italiano. Ha svolto in Francia attività teatrale, sia come scrittore di testi che come attore, si è occupato anche di poesia, saggistica, fotografia e video. Ha operato come imprenditore in campo culturale. Ha pubblicato in italiano il saggio Maschere edizioni Altromondo. I suoi soggetti fotografici sono stati esposti in varie mostre, l'ultima a Grenoble nell'estate del 2025.

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