Prima ancora di vederti, mi eri caro…

2 Agosto 2017



Prima ancora di vederti, mi eri caro...
Prima ancora di vederti, mi eri caro...

La parte più misteriosa dell’amore non è il suo aver bisogno di nutrirsi della presenza dell’altro e neppure dell’interrotto dialogo che si apre con lui, lei, dentro se stessi. E non è neppure, anche se questo è in realtà un fatto molto misterioso, come scrive Tatiana, la protagonista del romanzo in versi di Puskin, che amare ci appare come un riconoscere:

 “prima ancora di vederti, tu mi eri caro; il tuo sguardo meraviglioso mi faceva languire; nell’anima mia risuonava la tua voce già da tempo… no, non è stato un sogno, questo! Appena tu sei entrato, ti riconobbi subito, rimasi come stupita, avvampai, e dissi nel mio pensiero: eccolo! Eccolo!"

No. Il mistero più grande dell’amore è nel fatto che due persone si innamorano contemporaneamente l’uno dell’altro. Che esiste solo nel presente.
Tra gli scherzi del destino il più tragico è quando ci amiamo sì l’un l’altro, ma in tempi diversi. Come accade a coloro che si accorgono di amare solo quando l’altro si è stancato di attendere trepidante. Che amano troppo tardi. L’amore richiede contemporaneità e coloro che non riescono ad amarsi nello stesso momento sono più disperati di quelli che non erano stati amati mai.
È questo che accade ai due protagonisti del famoso romanzo in versi di Puskin.  Eugenio Onegin, un dandy annoiato e cinico va a vivere in campagna dove incontra la giovane Tatiana, che si innamora a prima vista di lui. Lui è bello e tenebroso, viene dalla città, è molto ricco, è un uomo colto. Tatiana riconosce immediatamente in lui l’uomo che aspettava e pur sapendo di rovinare la sua reputazione, gli dichiara il suo amore con una lunga e appassionata lettera d’amore. Onegin però è un uomo inquieto, è in quel luogo solo di passaggio. Non ama la campagna e la natura e trova limitati tutti coloro che passano la vita a fare quasi nulla. Li trova mediocri.
Tatiana è bella, bellissima, è innocente e appassionata, ma per lui non è sufficiente: così, non solo rifiuta l’amore che ella gli offre, ma lo fa con rudezza, la ferisce. Mentre lei sprofonda nel dolore, lui riparte alla volta della città e dei divertimenti.

Ma una volta in città incomincia a sentire un vuoto che nulla può colmare. Passano gli anni ed è diventato un uomo solitario e infelice. È immerso in un vuoto e una solitudine che si sono accresciuti sempre più, sino a quando incontrandola di nuovo diversi anni più tardi, ormai sposa di un principe, si renderà conto drammaticamente di amarla; che era lei la risposta a quell’immenso vuoto. Ma è troppo tardi.

La ragazza dopo un lungo lutto si era rassegnata a sposarsi senza amore. Si era inserita in società ed era diventata molto ricca e ammirata. Onegin che ritorna, non rappresenta più il nuovo per lei. Lo ama ancora? Puskin ci fa presagire che sì, che per Tatiana quell’amore ha segnato in modo indelebile la sua vita. E qualcosa di quell’amore resta. Ma quando lui offre se stesso con il cuore in mano e tutto quello che ha, per lei è troppo tardi. Non è più una giovane ragazza di campagna, ha perduto la capacità di donare tutto per amore. E ha imparato che non si può più aprire il cuore a chi lo ha ferito già una volta. Rispondere all’amore di Onegin ora significherebbe per lei perdere ogni cosa, la reputazione sociale e far soffrire l’uomo che ha accanto.

Così Tatiana lo respinge, lasciando lui, questa volta preda di un immenso e irreversibile dolore. Perché per Onegin non c’è un principe da sposare ma solo il vuoto che porta in se stesso.

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (Aracne 2020).

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