gentile dottoressa,
ho 26 anni e rispetto ai miei coetanei mi ritengo fortunato. Dopo il liceo ho scelto un percorso di studi breve ma molto orientato al mondo del lavoro. Così oggi lavoro in una grande azienda nella quale ho buone opportunità di carriera e ho uno stipendio soddisfacente.
Il vero problema della mia vita è invece rappresentato dalle ragazze. A 18 anni mi ero innamorato di una compagna di scuola, ma lei mi fece capire di non essere interessata a me. Per qualche mese mi sentii un rifiuto, iniziai ad affondare, poi mi misi a guardare i ragazzi con cui usciva e mi accorsi che io non ero attraente per lei, forse per nessuna donna. Dovevo cambiare. Sono alto e ho una buona corporatura, ma ero timido, non sapevo parlare, avevo pochi interessi. Mi accorsi che le ragazze amano ascoltare e gli piacciono quelli che sanno e fanno tante cose.
Mi misi a documentarmi il più possibile in ogni campo e mi allenai a parlare senza diventar noioso e per un lungo periodo mi diedi al corteggiamento. Ho avuto tante amiche stupende avventure erotiche, ma ora sono stanco. Sento che la vita scorre e tra un mese andrò all’estero a lavorare. Nonostante le amiche, mi sento solo. Vorrei incontrare la mia donna. Sono sicuro che esiste da qualche parte e sono preso da una sorta di ossessione, scruto tutte le ragazze che mi vengono presentate, per capire dove si nasconde la mia amata. Ma ho paura anche di legarmi a una ragazza che mi dica, magari dopo un mese, che si è stufata. Forse le ragazze non vogliono più l’amore?
Giacomo
Caro Giacomo,
lei è sul punto di innamorarsi, è su quella soglia dove Bateson scriveva “esitano gli angeli”. Tutte le esperienze che ha fatto sono state utili e importanti nella sua vita. Ha provato a essere rifiutato e non si è dato per vinto, si è dedicato a conoscere il mondo femminile e ha imparato come essere accolto: le donne da sempre apprezzano gli uomini vivi, vitali, intraprendenti, che sanno raccontare, che sanno fare e le sanno ascoltare. Lei non si è rinchiuso nel lamento ma si è messo discussione, è cambiato. Così ora non teme più le donne, anzi si trova bene con loro.
Ma ora che ha tutto questo, sente un richiamo nuovo, un richiamo profondo di tutto il suo essere. Non rinnega il suo passato ma ne è anche stufo, ne sente la precarietà. Sta costruendo la sua vita e la vuole forte, solida. Io sono particolarmente felice di trovare un ragazzo così giovane che ha capito quanto sia sterile l’attuale modo di pensare la vita per compartimenti stagni. Sembra che il lavoro o il rapporto monogamo siano sicuri ma noiosi da morire, mentre il cambiamento sia sempre giovane e fonte di divertimento.
Ma è uno schema che viene dal mondo del lavoro e ci hanno instillato, uno schema che ha eroso la professionalità delle persone e ha finito anche per pagarle meno di prima. Una lunga carriera in un campo fornisce un sapere che non ci si può costruire continuando a cambiare e adattarsi a tutto.
Allo stesso modo lei cerca il suo grande amore e non pensa che debba essere noia e giorni tutti uguali. Ho l'impressione che dopo un lungo periodo di rifiuto dell'amore, siano proprio i ragazzi che stiano incominciando a ricercarlo.
Il futuro nessuno lo conosce, ma una traboccante disposizione all’amore, io sono sicura, non resta mai senza risposta. Scelga con cura. Di solito i grandi amori sono affinità elettive tra coloro che hanno fatto esperienze almeno in parte simili.