Il patto

19 Ottobre 2017



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Per descrivere come si passa dall'innamoramento all'amore stabile non partiamo da  ciò che unisce, ma  da  ciò che divide i due innamorati.

Appena essi incominciano a porsi delle richieste, incominciano a fare un progetto di vita, si accorgono di essere diversi. Alcune di queste differenze sono facilmente superabili grazie alla plasticità, alla adattabilità propria dell’amore nascente. Ma vi sono anche delle differenze  che ho chiamato i "punti di non ritorno", differenze a cui uno dei due non può rinunciare perché, se  lo fa, perde di senso il suo stesso amore. Pensiamo a due persone di  cultura, religione nazionalità diverse. Per molto tempo l’amore nasconde il dissenso, ma  se  scoppia  una guerra  fra i due popoli, i due  amanti  si trovano in fronti avversi e possono arrivare ad odiarsi.

Talvolta il punto di non ritorno è rappresentato dal volere o non volere dei figli. C’è una donna di quaranta anni con due figli che si innamora di un uomo di trenta che  vuol avere dei  figli  suoi. Ma lei questa esperienza l’ha  già provata, sa quante cure, quante sofferenze le è costata; inoltre sa che, durante la gravidanza e nel puerperio, il suo  giovane amante potrebbe allontanarsi da lei. Attraverso l’innamoramento lei vuole tornare a provare quanto provava da adolescente, amare, divertirsi e non ripetere quanto ha  già sperimentato.

Due amanti che hanno idee religiose, politiche, gusti  erotici o estetici diversi sono sempre sul punto di sentirsi estranei, di dubitare del loro amore, della loro intimità, soprattutto quando, sentendosi finalmente liberi di essere  se stessi, non mentono ma si dicono sempre e solo la verità. Si scontrano, discutono, si allontanano. Come si risolve il problema senza arrivare alla rottura o al dominio di uno sull'altro?

Con un accordo razionale fatto subito all'inizio, un accordo vincolante come un giuramento. Ciascuno riconosce il desiderio, il bisogno, dell’altro, lo accetta e prende l’impegno di rispettarlo e lo considera un suo  diritto fondamentale e inalienabile. Ciascuno saprà che l'altro non gli chiederà ciò che lui non può concedere. Quando questo avviene si ha il patto. Questa certezza, trovata nella disperazione, costituisce il punto fermo della fiducia reciproca. E' questo l’atto fondamentale alla base della concezione liberale e democratica della  moderna coppia e che ne fa una istituzione di reciprocità e di convivenza. Nel corso della vita nei periodi di grande cambiamento e di crisi, il patto potrà essere aggiustato e  corretto in modo da raggiungere un nuovo equilibrio.  Temiamo presente che il patto deve essere fatto durante forti emozioni. Perciò  dobbiamo imparare a tenere a freno  gli impulsi incontrollati e a conservare la lucidità e la razionalità che ci consente di darci delle regole che dovremo sempre rispettare.

 

Il patto

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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