Le persone che si amano si incontrano anche loro nel tempo e hanno impegni, abitudini, ritmi biologici diversi, nati anche da esperienze diverse di cui devono tener conto Noi tutti abbiamo un certo ritmo interiore che non sempre si sincronizza con quello dell’altro. Queste sfasature possono apparire, inizialmente, poco importanti. Ad esempio, a lei piace alzarsi presto al mattino, l’ha sempre fatto. Le piace quell’energia del mattino che le sembra dare la forza per fare mille cose; ricorda sua nonna che diceva: il mattino ha l’oro in bocca.
Così appena apre occhio salta giù dal letto. Il suo è proprio un saltar su. Poi, durante il giorno sente venire meno l’energia. E quando sa che deve fare molte cose pensa di aver bisogno di una spinta e dove la cerca? nell’alzarsi presto. Si, è vero, si rende conto che molte volte non ce ne sarebbe bisogno, che vi è qualcosa di compulsivo. La fretta che sente in sè quando si alza, non sempre si traduce in fare più cose. Ma lei cerca il mattino perché le ricorda la nonna che amava molto e la incoraggiava. E poi si conosce: non sa dire di no quando qualcuno arriva e le chiede di fare qualcosa, sa che se qualcuno telefona lei si interrompe, si distrae. Nel suo comportamento c’è la ricerca di liberare un po’ il tempo padroneggiarlo con un sotterfugio.
Nel suo rapporto con il tempo vi è quindi una sottile angoscia che la perseguita e alla quale risponde alzandosi. Possiamo dire che alzarsi l’aiuta a vincere l’angoscia del tempo che fugge.
Il suo uomo invece vive un’altra realtà. Il suo lavoro non è mai stato legato al tempo, ha un lavoro nel quale conta saper prendere buone decisioni, decisioni difficili a prescindere dal tempo ed è sempre stato padrone del suo tempo. E non c’è niente di più bello per lui che stare a letto alla mattina con la donna amata, svegliarsi naturalmente quando il sole è già alto e stare abbracciati, fare l’amore. Poi incomincerà la giornata con più carica. Così quando vede saltare in piedi la sua ragazza, la chiama con gentilezza, le chiede di ritornare un po’ accanto a lui, sotto le lenzuola. Lei non vuole dargli un dispiacere, e anche se a malincuore, si infila nel letto. Sì è vero, è un posto caldo morbido accogliente. Sta molto bene in quel nido caldo, ma sente un po’ di disappunto, pensa a tutto quello che deve fare. Lui l’abbraccia e mentre lei dice, devo alzarmi, le parla con grande dolcezza, in modo suadente. Le racconta quanto son tristi i suoi risvegli, come gli sembra duro e buio il suo mattino, come è più bella la sera. E lai intanto lei resta accanto a lui, e si accorge che il suo bisogno di fare si è affievolito.
Finalmente lei, ma è passato del tempo, riesce a uscire dal letto e inizia a finire di vestirsi. Ma ecco che lui dice: facciamo colazione. Ecco una bella tazza di tè, poi le passa il giornale, lo commentano. Ma non è ancora finita: lui inizia a farle tante domande su un tema che sta approfondendo. Vuole riflettere insieme, capire, approfondire. In un attimo è passata un’ora.
Ora lui si ritira a fare l suo lavoro, mentre lei è presa dallo sconforto. È diventata triste, si sente ingabbiata e ora che lui è uscito lei si accorge che la sua giornata che stava iniziando bene ora è contro di lei: non ha più voglia di nulla, è senza forze. Tutte le sue energie, il suo oro in bocca, se ne sono andate.
In molte coppie piccoli screzi come questo, se non affrontati, se continuano a ripetersi. provocano un disagio cronico, perché l’uno non ha accesso all’esperienza che l’altro ha del tempo, e possono portare all’incomunicabilità.