Lei, Donatella De Marinis, era una giovane "architetta d’interni", ma si era appassionata alla psicologia e aveva deciso di cambiare strada. Lui, Michele Mozzicato, era uno psichiatra di origini siciliane già affermato. I due si incontrano alla prima e unica scuola di formazione in psicoterapia della Gestalt a Milano. La Gestalt mette in primo piano quello che sei come persona davanti al paziente e quindi ti chiede di fare un lavoro su di te. E poiché molte delle dinamiche conflittuali o problematiche emergono solo nelle relazioni, è solo quando sei con gli altri che si vede cosa sei, come reagisci agli attacchi, se sai capire gli altri e farti capire. Per questo la formazione terapeutica gestaltica ha sempre previsto una parte di studio, una parte di formazione individuale con un terapeuta e una parte di formazione di gruppo. Quando noi ci troviamo con gli altri emergono aspetti, infatti, che nella relazione a due con un terapeuta possono non emergere mai. Gelosie, paure, invidie, rivalità, conflitti di potere.
Michele e Donatella si incontrano in uno di questi gruppi di formazione. Lei ha qualche anno meno di lui, ma soprattutto è ancora nella posizione della studentessa, mentre lui è già primario di uno dei più importanti ospedali di Milano. In un gruppo di terapia gestaltica si racconta molto di sé. Ci si confida, si dice cosa si prova, cosa si teme, cosa rende felice, cosa ha ferito e il gruppo funziona come un contenitore. Ma, talvolta, facendo esplodere aspetti latenti in modo che poi ci si possa lavorare sopra. I gruppi in gestalt sono delle vere fucine di trasformazione. E quindi ci si conosce reciprocamente a fondo, talvolta ci si affronta, si discute, e ci si aiuta.
Quando viene il momento di terminare la formazione con un periodo di tirocinio Donatella va nell’ospedale da Michele. Mi dice: “Sin dall’inizio il nostro rapporto è stato alla pari e conflittuale. Verso di lui avevano tutti un rapporto di deferenza, si capisce, era il primario ed era molto rispettato. Ma io, sia per carattere, ma soprattutto perché partecipavo allo stesso gruppo, ho avuto sin dall’inizio un rapporto alla pari con lui, anche se di estremo rispetto. Poi ci siamo innamorati e sposati e ci è sembrato naturale aprire uno studio insieme e poi un altro e poi lavorare insieme”.
La coppia Donatella-Michele inizia dunque la sua vita di coppia unitamente alla vita professionale come psicoterapeuti e poiché le terapie di gruppo richiedono la presenza di due terapeuti, la loro diventa anche una coppia di terapeuti di gruppo e di coppia. Io, personalmente, ho fatto una parte importante della mia formazione con loro.
Per molti anni, Donatella continua a fare la terapeuta in coppia con Michele e in seguito fonda con Riccardo Zerbetto la scuola di formazione CSTG, Centro studi terapia della Gestalt.
Continua anche oggi la sua attività di formatrice nella scuola e di psicoterapeuta, invece Michele è invalido ormai da diversi anni a causa di un insieme di ischemie vascolari. Restano molto legati, lei si dedica molto a lui, ma “l'uomo che avevo a fianco l’ho perso”, sospira Donatella.
Per molti anni, per decenni, la loro è stata una coppia “politica” secondo la definizione data nel libro “ Amore mio come sei cambiato”. La coppia che nasce dall’innamoramento profondo è il prodotto dello stato nascente di due persone che desiderano iniziare una nuova vita. La coppia non nasce solo dall’attrazione erotica, certo quella è una forza straordinaria, ma entrambi poi devono vedere davanti a sé lo stesso cammino, devono vedere le loro strade che si uniscono e un orizzonte comune verso il quale dirigersi. Tutto questo si scontra ben presto con qualcosa di ineludibile: tu devi stimare la persona di cui sei innamorata in massimo grado, devi sapere che sulle questioni fondamentali della vita siete in sintonia. Non può sopravvivere l’amore senza etica e dovete essere alla pari.
Ma alcune coppie hanno anche una forte influenza sulla vita degli altri, sulla comunità. Il loro esempio, la loro sinergia si proietta intorno a loro e quello che fanno insieme non è più l’oggetto di capacità individuali, ma di un’energia potenziata che nasce dal due. Con coppia politica non si intende certamente una militanza in un partito, ma la militanza fianco a fianco nella battaglia della vita. L’altro deve essere vicino a te, devi sapere che quando e se ci sarà una guerra la farete insieme. Sempre dalla tua parte, senza tradirti mai.
“E non che fossimo sempre d’accordo”, continua Donatella, “e quando avevamo punti di vista diversi lo dicevamo apertamente davanti ai pazienti, secondo il paradigma di formazione in cui abbiamo creduto e che ci ha fatto vivere la professione di psicoterapeuti, tenendo sempre presente che avevamo a che fare con le persone vere, con la vita vera. E se vuoi aiutare una persona, una coppia in difficoltà lo devi fare nella verità, anche parlando delle difficoltà che hai tu, ma mostrando di saperli sostenere nei momenti di debolezza, nei momenti più difficili, ma anche di avere la capacità di confrontarti apertamente con loro”..
Io penso che quando una coppia in crisi si trova di fronte a due terapeuti che sono una coppia riceve un messaggio non verbale che dice che le difficoltà si possono superare e persino si può lavorare insieme.
È un aspetto che nella psicoanalisi freudiana era sottovalutato. Lo psicanalista che si mette alle spalle del paziente e lo lascia parlare senza intervenire, senza interloquire, incoraggia il paziente a formarsi una immagine non reale del suo terapeuta, di cui non sa nulla, perché lui non rivela niente di sé. L’aspetto peculiare di questo insegnamento è che impari a stare davanti al paziente, non come una statua sul piedistallo che finge di essere perfetta, ma nella tua umanità, parlando di te e non nascondendo le tue difficoltà di vita.