Salve,
le scrivo per avere un consiglio personale.
Le riassumo in breve la mia storia tormentata. Quattro anni fa conosco un uomo di 12 anni più grande di me ( io ne ho 37 e lui 50), sposato, con un figlio di 18 anni (attualmente). Ci innamoriamo e lui lascia tutto per me, casa e famiglia. Viviamo una storia passionale e bellissima, mai provate certe emozioni. Dopo qualche anno, mi lascia per una sua collega di lavoro, sposata da pochi anni e con un figlio di 3 anni. Da quando è insieme a questa donna, è sempre ritornato da me, ovviamente, sbagliavo io ad aprire la mia porta. Mi dice che ha sbagliato e che ha paura di tornare con me, che mi ama e che è geloso se io mi frequento con altri uomini. Io, lo amo ancora, ma ho deciso dopo 2 anni di tira e molla in contemporanea con la sua attuale compagna, di dire basta e non credere a nessuna delle sue parole. Da premettere, che la sua collega sa tutto di noi, dei nostri incontri e dei suoi tradimenti con me nei suoi confronti. Lui, fa sedute sporadiche anche da uno psicologo, ma non credo gli serva molto se è ancora confuso a 50 anni.
Che consigli posso avere per una storia del genere che mi ha fatto e mi sta facendo ancora molto male.
La ringrazio anticipatamente.
Lea
Carissima Lea,
la sua lettera molto contenuta, lascia trasparire tra le righe tutta la sofferenza e l'incredulità di chi, avendo investito in un grande amore, si è resa conto di essere finita in un triangolo amoroso. E questo, non per sua scelta, ma perché quando si ama è sempre molto difficile chiudere la porta al tuo amato che torna da te. Apri la porta perché pensi che torni come il figliol prodigo, e lui ti dica di aver sbagliato e di aver capito che amava solo te.
Ma nella parabola torna per restare. Invece il suo ex partner, dopo averla lasciata ha finto di ritornare, la illude che ritornerà. E se fosse per lui continuerebbe così, forse perchè realizza il sogno di avere due donne che lo amano.
Ora lei vorrebbe un mio giudizio sulla situazione. Un giudizio che si può basare solo sui puri fatti che elenca. Eppure, anche senza sapere nulla di tutto quello che ha costituito il vostro immaginario amoroso, c’è un elemento su cui vorrei soffermarmi, per aiutarla a capire come una donna attenta come lei, abbia potuto non capire com'era l'uomo che aveva davanti.
Quando vi siete conosciuti ed eravate sul punto di innamorarvi lui ha fatto il “gesto” che ogni persona innamorata attende: quello di lasciare tutto il passato e andare con lei a costruire una nuova vita. E lei, cara Lea, ha considerato questo gesto una prova d’amore vera.
Tuttavia probabilmente quel gesto non era così importante per lui.
L’uomo di cui si è innamorata vive nel mondo dei valori del 21 secolo, in cui predomina un’ideologia della libertà assoluta dell’individuo, particolarmente in ambito amoroso. L’esperienza di lasciare la propria famiglia, i propri figli per andare via con un nuovo amore, creava un conflitto morale ed emotivo, anche economico, lacerante negli anni ottanta, forse ancora negli anni novanta, quando la famiglia era ancora il perno della società e dei rapporti sentimentali. Qualcuno, le posso dire pochi, vivono ancora in quell'universo di valori.
Ma quest’uomo vive il mondo di oggi e non ha avuto nessun dilemma, come non lo ha avuto nel lasciare lei e neppure, nel venire a casa sua sapendola ancora innamorata, senza pensare a come si sente ogni volta che dopo essere stato con lei, se ne va via. Pertanto penso che non la stia trattando con amore né con dignità. Insegue soltanto il proprio altalenante entusiasmo passionale.
Per concludere, le faccio i miei complimenti: ha fatto la giusta scelta. Ha fatto bene a smettere di ascoltare le sue parole e a chiudere la sua porta.
Ora vada avanti con coraggio e determinazione e soprattutto non si volti indietro.
Cristina Cattaneo