Con il crollo del muro di Berlino, il sistema sovietico è stato sconfitto e l’occidente ha avuto l’impressione che il nemico si fosse arreso e fosse finalmente scomparso. La caduta è apparsa come una vittoria schiacciante degli americani e degli europei su un grande stato malmesso. In pochi giorni la Russia è passata da una situazione di povertà economica alla miseria assoluta. Non c’è più grano non c’è più cibo, non c’è più niente. Ricordiamo l’episodio del sommergibile atomico che affonda davanti agli occhi della gente perché la grande marina sovietica non ha niente con cui cercarlo, trovarlo e trarlo in salvo Chi ha provato a dare un rimedio a questa catastrofe? Jeltzin incomincia in qualche modo un tentativo di freno al disastro e la sua eredità la raccoglie subito dopo Putin che invece ha un piano di ricostruzione. Con la scomparsa dell’Urss, il dominio del mercato, l’assoluta dominanza americana, arrivato quello che Fukujama chiama il mondo perfetto. È la coincidenza del mercato con la democrazia, non deve più cambiare, è finita la storia. E gli americani ci hanno creduto. Gli anni della globalizzazione sono lunghi anni in cui l’America non ha un vero antagonista. Gli Americani pensano: abbiamo vinto ma non ci sentiamo di dare un aiuto alla Russia. Non hanno fatto un piano Marchall come per la Germania. Ma aiutano la Cina che ha uno sviluppo spettacolare, così forte che si presenta come alternativa. Nello stesso periodo l’America e l’Europa vengono attaccati dai movimenti fondamentalisti islamici. Sono forze disturbanti, ma comunque il processo va avanti e la Cina diventa sempre più importante, anche se la Russia sotto Putin si riprende e inizia a crescere. Si dice che ha una grande industria bellica, che è ben organizzata, che ha un grande esercito. Si vede l’inizio di un potenziale conflitto con l’America che si concentra su un punto: che gli USA vogliono egemonizzare controllare l’Europa. La conservazione del potere della Russia diventa un ostacolo. Il controllo dell’America sull’Europa prevede tre tappe.
La prima staccare la Gran Bretagna. La seconda, spostare il confine della Nato sempre più verso oriente e in particolare questo avviene sul territorio dell’Ucraina etnicamente diviso in due. terzo, provocare la Russia in modo da farla arretrare o farla attaccare così da far scatenare una guerra mobilitando tutto il mondo contro di lei. E ci riescono perché effettivamente l’Europa si mobilita contro la Russia, soprattutto nella sua parte orientale: Polonia, paesi Baltici, Finlandia Norvegia. Ma si schierano tutti, perché nella guerra tu sei costretto a scegliere. In ogni caso la Russia costretta a logorarsi nella guerra che ha intrapreso in Ucraina non può più diventare una grande potenza. Ecco perché ci troviamo nel nuovo impero americano. Le provocazioni ucraine, l’invasione russa, il nazionalismo ucraino e mondiale antirusso fanno degli Usa oggi il secondo impero. Il primo è quello della globalizzazione. Nel primo impero c’era già la dominazione americana ma non si vedeva ancora. È un impero governato nei dettagli: avevano già sotto controllo il mondo fisicamente, negli anni sessanta.