Aspettare e far aspettare

13 Dicembre 2020



'}}
'}}

Il tempo è una ottima misura del potere e in alcuni casi, una misura esatta. Attorno ad ogni re c’era una corte, cioè un certo numero di persone che gravitavano attorno a lui. Ma fra queste potevi identificare un nucleo più ristretto che si trovava a contatto del sovrano. Anche fra costoro però solo alcuni erano intimi, potevano vederlo e parlargli quando volevano. Altri invece dovevano aspettare a lungo per essere ammessi alla sua augusta presenza. Il potente è colui che può far aspettare e questo fenomeno avviene con tutti i capi. Attorno ad Hitler vi erano solo Hesse,  Göring,  Röhm, Himmler, Goebbels, Bormann, Speer ed Eva Braun che frequentavano la sua casa. Quando erano in disgrazia, come è successo a Röhm e ad Hesse, ne venivano espulsi.

La persona potente è quella che può accoglierti subito o farti aspettare talvolta molto a lungo o non vederti mai. Il grande politico anche se in televisione sembra vivere in mezzo al popolo cordialissimo con tutti come fanno Conte, Salvini o Renzi, in realtà è inavvicinabile.

Nei sistemi burocratici gli impiegati dei livelli inferiori non possono chiedere udienza diretta ai vertici superiori. Ma anche per vedere un noto professionista devi fare una prenotazione molto prima e spesso quando arrivi c’è una lunga lista d’attesa.

In questi casi l’attesa è dovuta alla eccessiva domanda. Ma molto spesso il potente ti fa aspettare per farti sentire chi comanda. Lo fa il burocrate che esprime il suo potere mandando avanti lentamente una pratica e rallentando il lavoro degli altri. Ma avviene lo stesso nel campo amoroso. L’ innamorato aspetta ansioso il suo adorato amato e guarda continuamente l’orologio. Ma se l’altro non lo ama nello stesso modo se la prende comoda o magari lo fa aspettare un po’ giocando con lui come il gatto col topo.

Più in generale possiamo dire che il potere lo ha chi è il padrone del tempo. E il nostro capo che decide cosa dobbiamo fare e quando dobbiamo farlo. Sono i capi politici ed economici che programmano le nostre attività nel futuro. Ma il potere del capo può esprimersi anche nel non decidere. Molti ritardano perché non sanno decidere o non hanno il coraggio di assumersi la responsabilità. Rimandano anche problemi gravi ed urgentissimi, anzi di solito rimandano proprio questi perché sono i più impegnativi. Talvolta si coprono le spalle creando un comitato o chiedendo il parere di esperti, così passano mesi e anni. E poi decidono improvvisamente di notte quando non può intervenire nessuno.

Condividi questo articolo

'}}

Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

PROSSIMO ARTICOLO
Back to Top
×