Due amici maschi che si incontrano, anche dopo molti anni, non si chiedono niente. Non si subissano di domande per sapere che cosa hanno fatto, per ricostruire, giorno per giorno, il passato. Anzi quel passato sembra non interessarli affatto. Essi incominciano a parlare di ciò che sta loro a cuore nel presente. Ciascuno è totalmente disponibile al nuovo: senza preparazione. La spiegazione di questo comportamento misterioso sta, probabilmente, nel fatto che l'amico è identificato con noi, a lui basta che lo sappiamo noi. Qualunque cosa ci sia stata, a lui va bene se andava bene a noi. Per questo ci domanda: «Come va, va bene?» Perché questa è l'unica cosa che conti per noi: se stiamo bene o no, se siamo felici o no. Questo interessa noi e questo interessa lui.
Esattamente all'opposto del tempo dell'amicizia è il tempo dell'innamoramento. Mentre il tempo dell'amicizia è granulare, un succedersi di momenti presenti che si giustappongono, il tempo dell'innamoramento è denso, continuo, spasmodico. Gli innamorati parlano ore ed ore del loro passato. Ciascuno è affascinato dal passato dell'altro e lo interroga in continuazione. Anche dopo una separazione breve vuol sapere tutto ciò che ha fatto, riempire tutti gli spazi vuoti, tutti gli intervalli, anche i più brevi. Vuol conoscere i suoi pensieri, le sfumature del suo sentimento, i suoi dubbi. L'innamoramento vuol ricostruire tutto, per aderire totalmente al vissuto dell'amato, fino a ricoprirlo, ad assimilarlo. L'innamoramento tende, infatti, alla fusione, a creare, da due persone distinte, una entità nuova, una coppia, in cui entrambe sono mutate. Gli innamorati, attraverso l'amore, cambiano radicalmente la loro vita. Dopo l'innamoramento si rendono conto di quanto povera, fredda, arida fosse la loro vita precedente. Davanti si apre un'epoca di incredibile, inimmaginabile felicità. Gli innamorati sono protesi verso questo futuro. Ogni istante desiderano la persona amata. Quando è lontana l'aspettano ansiosamente, spasmodicamente. Arrivano sempre in anticipo per aspettare. L'innamoramento è rimembranza e attesa. Il tempo dell'innamoramento è uno spasimo che stringe assieme il più remoto passato e il più lontano futuro. Il presente è la tensione di questo spasimo. Ogni istante dell'amore soffre questo eccesso di temporalità e vuol essere eterno. L'eternità dell'amore sboccia dalla massima tensione del tempo.
Gli amici, invece, non si incontrano per costruire una nuova entità collettiva che li trascende. Non si devono modificare reciprocamente. Ciascuno segue la sua traiettoria vitale, il suo personale destino. Cerca la sua fortuna, cerca il suo amore. L'amico gli è accanto in questa ricerca, sta dalla sua parte, lo aiuta, ma non è l'oggetto della ricerca. Quando incontriamo un amico che è innamorato, noi lo comprendiamo, ci caliamo dentro la sua tensione del tempo, ma poi ne usciamo. Staccandoci dal suo punto di vista lo aiutiamo a staccarsene. Gli diamo, così, la possibilità di vedersi dall'esterno e di utilizzare il frammento di conoscenza che gli serve.