Cos’è l’amicizia maschile

12 Gennaio 2018



Cos’è l’amicizia maschile
Cos’è l’amicizia maschile

Il mondo antico, in particolare quello greco-romano, non credeva negli ideali astratti, lontani ed irrealizzabili. Sospettava dei fanatismi. Diffidava degli eccessi sentimentali. Per questo dava tanta importanza all'amicizia. Perché, nell'amicizia, la distanza fra ideale e reale deve essere breve. Nell'amicizia noi non possiamo proclamare una cosa e farne un'altra. Nell'amicizia i patti vanno rispettati, la fiducia meritata. L'amicizia deve essere leale, sincera, limpida. L'amico deve volere il bene dell'amico non a parole, ma concretamente. Deve essere presente nel momento del bisogno. Chi è beneficiato non deve né approfittarsene, né annoiare con i ringraziamenti. Nell'amicizia non si può ingannare, non si può fare del male. Mai, neppure una volta. Nell'amicizia bisogna saper vedere la virtù dell'altro e valorizzarla. L'amico deve essere aperto, pieno di vita, divertente. Non deve annoiare, non deve seccare. Un amico non deve nemmeno essere troppo generoso, riempire di regali perché, se fa così, suscita il bisogno di ricambiare, crea dei doveri di riconoscenza che sono troppo pesanti. L'amicizia deve sempre essere fresca, leggera, anche quando è eroica. L'amicizia dice sempre, anche di fronte alla morte: «Non c'è di che». Questi sono gli ideali dell'amicizia. Non chiede di dare tutto, di baciare i lebbrosi, di mentire in tribunale. Non chiede nemmeno di vivere sotto lo stesso tetto. Però quello che chiede lo esige. E, se non le viene dato, giudica e condanna. Una volta condannato, ben difficilmente perdona. Non punisce, non minaccia, non esercita rappresaglie, non fa ricatti. Semplicemente svanisce. Se l'ideale non viene realizzato, l'amicizia scompare.

Probabilmente non c'è nessuna relazione umana in cui il reale deve essere sempre così vicino all'ideale. È la relazione che sopporta meno l'esagerazione e la chiacchiera. Comprendiamo, allora, perché l'amicizia sembri così fragile, e perché ci sia tanta gente che si dice delusa dall'amicizia. Costoro l'hanno confusa con qualcosa d'altro, non hanno voluto stare alle regole del gioco. Anche coloro che dicono che l'amicizia c'era nell'antichità ed è scomparsa nel mondo moderno sbagliano. L'amicizia esisteva all'epoca di Confucio ed esiste oggi. Non c'è alcun motivo di pensare che debba scomparire nel futuro. L'amicizia è soltanto un modello ideale che chiede di essere rispettato. Per quel tanto che noi lo seguiamo, il mondo si riempie di amici e questi, vedendoci, ci sorridono.

 

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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