Donne che cercano la libertà sessuale

13 Marzo 2018



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Mentre per i maschi la separazione era ovvia e fuori discussione uno dei temi ricorrenti della letteratura femminile è il desiderio di poter reagire, eroticamente, come un uomo, separando sessualità e amore. Nel suo bellissimo libro Una spia nella casa dell'amore Anaïs Nin scrive: «Ella aprì gli occhi per contemplare la gioia penetrante della sua liberazione: era libera, libera come un uomo, di godere senza amore. Senza l'ardore del cuore, era riuscita a godere con un estraneo, come un uomo. Allora le venne in mente quel che aveva sentito dire dagli uomini: Poi volevo andarmene. Guardò l'estraneo disteso nudo al suo fianco e lo vide come una statua che non voleva toccare di nuovo... e in lei scaturì qualcosa di simile alla rabbia, al rimpianto, quasi il desiderio di riprendersi il dono che aveva fatto di sé, di cancellarne ogni traccia. Di bandirlo dal suo corpo. Voleva staccarsi da lui in modo rapido e netto districare e separare quello che per un attimo era stato fuso i loro fiati, le loro pelli, gli umori e i profumi del corpo».

Proprio nel momento in cui Anaïs Nin ci dice che ha realizzato la libertà maschile del piacere senza amore, ci dà una descrizione esclusivamente, profondamente, radicalmente femminile. Il distacco compiuto dall'uomo, come abbiamo visto, è gioioso, leggero. La donna che ha avuto un rapporto sessuale senza amore, invece si sente come defraudata, derubata, ingannata, vuol riprendersi ciò che ha dato, prova il desiderio di sciogliere ciò che è stato unito in modo così improprio, offensivo

Anche Erica Jong nei suoi due libri, Paura di volare e Come salvarsi la vita, ha continuamente fantasticato la «scopata senza cerniera», l'atto sessuale come l'uomo. Nell'ultimo, Paracadute e baci, questa ricerca diventa ossessiva. La protagonista del romanzo, Isadora, lasciata dal suo giovane marito, si getta in una serie di avventure sessuali, come si addice a una divorziata della New York del 1984. Ma, nonostante dica di esserne eccitata, si ha l'impressione che provi soprattutto rabbia e collera. «Corpi sconosciuti, cazzi strani. Isadora non riesce a passare tutta la notte con loro. Vorrebbe che l'uomo di turno venisse rimosso dal suo letto, come per magia, verso le tre di notte - e così non permette a nessuno, proprio a nessuno, di restare da lei fino al mattino.  È addirittura arrivata a mandar via degli uomini dalla porta di casa alle tre di notte» (...) «E cos'ha imparato, Isadora, sui fusi magici, in questo periodo della sua vita? Ha imparato che pochissimi sanno dare magia o anche solo oblio, se non per pochi attimi. (...) non si può amare un uccello se non si ama anche il suo proprietario».  Il libro della Jong si svolge tutto così, come una continua orgia di sesso ributtante, di maschi disgustosi. Non c'è un solo istante di erotismo vero. Il libro è un continuo grido di rabbia nella ricerca dell'uomo ideale, giovane, bello, da amare appassionatamente ed esserne riamata. Alla fine, il libro dice che lo trova. Ma non è assolutamente vero. L'innamoramento, nei libri della Jong, non c'è mai.

Ma di certo anche la donna può vivere il sesso senza amore. Nel libro L’amante, Marguerite Duras racconta la relazione fra un giovane ricco cinese ed una adolescente francese. Il giovane è innamorato, pazzamente innamorato, lo comprendiamo alla fine del libro. Ma, per la ragazza, gli incontri che si svolgono in casa del cinese sono puramente sessuali. Perché lei ci va? Non è innamorata. Forse non le piace nemmeno tanto quel giovane. Ma è un modo per ribellarsi alla prigionia del collegio, un modo per ribellarsi alla schiavitù della famiglia in rovina, un modo per conoscere il proprio corpo e per assaporare un piacere nuovo, il piacere sessuale. È, infine, un modo per aiutare economicamente la famiglia, il fratello, perché il cinese è ricco, le fa dei regali. Ma è forse anche un modo per esercitare il potere di seduzione del proprio corpo su quel mondo orientale ricco, oppressivo e ostile da cui vuol fuggire e da cui fuggirà. Lui, no. Lui è pazzamente innamorato della bambina bianca e inutilmente implora suo padre di lasciargliela sposare. Un giorno lei torna in Francia senza rimpianti perché odiava quella terra. Dal giovane orientale ha preso solo il sesso, nient’altro. Mentre lui ha perso la sua anima e decenni dopo, andando a Parigi, le telefona e, risentendo la sua voce, scopre di esserne innamorato come il primo giorno.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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