Entusiasmo

1 Maggio 2019



'}}
'}}

La parola entusiasmo viene dal greco en théos, essere in dio, presenza di dio, ispirazione divina.

L’entusiasmo è quindi energia straordinaria, slancio, fede. È una forza che ci spinge verso ciò che è elevato, ciò che ha valore. Una potenza che ci trascina a superare la nostra vita quotidiana, ad andare al di là di ciò che siamo abitualmente. L’entusiasmo è una esplosione di speranza.

Tutti, in certi momenti della nostra vita, proviamo questo tipo si esperienza straordinaria quando una nostra iniziativa ha successo, quando vinciamo una gara, quando vinciamo un premio, quando ci innamoriamo e abbiamo un’esperienza straordinaria di felicità e di armonia col mondo.

Sono poche però le persone che si lasciano invadere da questa esperienza coinvolgente, dall’entusiasmo e che la stimolano negli altri. Molte persone si vergognano dei loro sentimenti, del loro slancio vitale, pensano che possa indebolire la loro razionalità, la loro capacità di autocontrollo. Ma non è affatto vero.

L’entusiasmo è una forza vitale che può essere sprecata nell'inseguire sogni ad occhi aperti, ma che può anche essere incanalata in un compito costruttivo, in una ricerca razionale. Ci sono grandi scienziati, grandi manager e imprenditori entusiasti. E, nei i grandi condottieri, l'entusiasmo è forse la qualità più importante.

L’entusiasmo è fondamentale per convincere gli altri. Se non siete sicuri voi stessi, se non siete convinti del progetto che andate a proporre, come credete di poter suscitare nell’altro interesse, fiducia per darvi ascolto? Come può l'altro prendere sul serio la vostra proposta?

L'entusiasta ha un nemico subdolo: il cinico. Che è appiattito sul presente, sul suo egoismo, sulla sua pigrizia, sul suo utile; non crede in niente, è privo di fantasia e di generosità.

Nelle scuole, nelle imprese, nelle istituzioni ci sono innumerevoli persone di questo tipo, che fanno di tutto per spegnere l’entusiasmo degli altri, soprattutto dei più giovani, che arrivano pieni di fede e di valori. Questi personaggi senza slancio vitale temono gli innovatori, che mettono in crisi le loro posizioni di potere. Temono gli entusiasti che suscitano voglia di creare, di cambiare. Perciò feriscono, umiliano, mortificano, spengono i portatori di queste potenzialità. E, in questo modo, distruggono una preziosa ricchezza umana e sociale.

Condividi questo articolo

'}}

Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

ARTICOLO PRECEDENTEPROSSIMO ARTICOLO
Back to Top
×